Proprio negli stessi giorni in cui si svolgeva a Parigi il grande incontro mondiale sull’ambiente, molte tra le grandi e piccole città del mondo cominciavano a subire...
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Nessun Paese, dalla Cina all’Europa, dall’Africa agli Stati Uniti, può permettersi di chiudere o di abbandonare le proprie città in quanto invivibili. Per fortuna non partiamo da zero, perché abbiamo già una grande impresa americana ( la Tesla) che produce esclusivamente automobili elettriche e quasi tutte le grandi case automobilistiche stanno moltiplicando gli sforzi in questa direzione. Il limite per mettere in atto questa inevitabile rivoluzione è dato dalla durata e dalla velocità di ricarica delle batterie. Anche in questo caso il progresso è in corso: è cominciata con una cooperazione fra la giapponese Panasonic e la stessa Tesla nella costruzione di una fabbrica di ultramoderne batterie al litio capace di fare fronte alla domanda di 500 mila automobili all’anno, mentre si stanno moltiplicando progetti di ricerca e di sviluppo per ridurre i tempi di ricarica delle batterie verso il limite di cinque minuti. Questa rivoluzione tecnologica rende quindi possibile ai governi nazionali e alle autorità metropolitane l'adozione di politiche restrittive per la circolazione delle auto tradizionali e di incentivazione per le auto elettriche, restrizioni fino ad oggi nemmeno pensabili.
La pressione dell’opinione pubblica e il progresso tecnologico condurranno verso città più vivibili e questo combinato disposto accelererà la rivoluzione di tutta l'industria dell’automobile. Naturalmente anche l’automobile elettrica ha bisogno di energia. Anche in questo caso una rivoluzione è in corso e il costo di produzione delle energie pulite, a partire dal sole e dal vento, si sta progressivamente avvicinando a quella dei combustibili tradizionali, come il carbone e il petrolio, mentre, prima o poi, i governi saranno spinti da un’irresistibile pressione dell’opinione pubblica per adottare misure fiscali (come la così detta Carbon Tax) punitive nei confronti della produzione di energia elettrica da fonti inquinanti. Le energie pulite, come il sole e il vento, sono però discontinue: il giorno si alterna infatti alla notte e nulla è volubile come il vento. L’energia deve perciò essere accumulata quando viene prodotta ed essere impiegata quando è necessario. Ancora una volta entrano in gioco le batterie. Batterie più efficienti e meno costose costituiscono quindi non solo una rivoluzione per tutto ciò che si muove ma il progresso per tutto ciò che è fermo, e cioè per gli usi domestici o industriali dell’energia.
Non si tratta di cambiamenti economici e politici di poco conto perché la conseguenza di tutto questo sarà un passaggio di potere dalle grandi imprese produttrici di carbone e di petrolio verso i produttori e i distributori di energia elettrica.
Il Messaggero