Sblocca cantieri, Di Maio: "Oggi sigilliamo e mandiamo in Gazzetta il decreto"

Sblocca cantieri, Di Maio: "Oggi sigilliamo e mandiamo in Gazzetta il decreto"
(Teleborsa) - Il decreto sblocca cantieri è pronto e arriverà oggi in Consiglio dei ministri. "Lo sigilliamo e lo mandiamo in Gazzetta" ha assicurato il vicepremier Luigi Di...

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(Teleborsa) - Il decreto sblocca cantieri è pronto e arriverà oggi in Consiglio dei ministri. "Lo sigilliamo e lo mandiamo in Gazzetta" ha assicurato il vicepremier Luigi Di Maio a margine dell'Assemblea di Unioncamere precisando che invece sul decreto crescita "si stanno ultimando i lavori".


Nel suo intervento il presidente di Unioncamere, Carlo Sangalli, rivolgendosi a Di Maio, aveva sottolineato che le imprese sono in attesa del decreto Crescita e del decreto Sblocca cantieri, due provvedimenti che "vanno nella direzione giusta", aggiungendo, tuttavia, che "su alcune criticità occorre che s'intervenga rapidamente".

In riferimento alle dichiarazioni di ieri del ministro dell'economia Giovanni Tria sul'aumento dell'Iva, il Vicepremier ha affermato che "non aumenterà". "Spero Tria sia stato frainteso - ha detto Di Maio –. L'Iva non è aumentata nel 2018, non aumenta nel 2019. E non può aumentare. C'è un impegno del movimento 5 stelle di non farla aumentare e c'è un contratto di governo, ma c'è prima di tutto il rispetto degli italiani. Con i viceministri Castelli e Garavaglia stiamo lavorando per evitare lo scatto delle clausole di salvaguardia. Non aumenteremo l'Iva per dire che abbiamo fatto la Flat tax", ha assicurato.

E a proposito di Flat tax il Vicepremier si è espresso anche in riferimento alla sorte dell'ideologo della "tassa piatta", il sottosegretario ai Trasporti ed esperto economico della Lega, Armando Siri, indagato per corruzione dalla Procura di Roma. "Sarebbe opportuno che il sottosegretario Siri si dimetta. Gli auguro di risultare innocente e siamo pronti a riaccoglierlo nel governo quando la sua posizione sarà chiarita" ha affermato Di Maio. "Un sottosegretario indagato per fatti legati alla mafia è un fatto grave. Non è più una questione tecnica giuridica ma morale e politica. Va bene rispettare i tre gradi di giudizio, ma qui la questione è morale" ha concluso il Vicepremier.












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Il Messaggero