Saipem, emergenza Coronavirus: 2.196 dipendenti in smart working

Saipem, emergenza Coronavirus: 2.196 dipendenti in smart working
(Teleborsa) - Saipem "di concerto con le parti sociali si è immediatamente attivata per garantire la massima sicurezza psico-fisica dei propri dipendenti, clienti e fornitori, in...

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(Teleborsa) - Saipem "di concerto con le parti sociali si è immediatamente attivata per garantire la massima sicurezza psico-fisica dei propri dipendenti, clienti e fornitori, in ottemperanza alle prime indicazioni del Ministero della Salute e delle Regioni coinvolte" in materia di coronavirus. Sin da venerdì 21 febbraio - fa sapere l'azienda - tutti i dipendenti con domicilio o residenza nei Comuni individuati dalle Regioni coinvolte nelle zone di focolaio del contagio sono stati invitati a rimanere presso le loro abitazioni.


La società rivolge "un caloroso ringraziamento alle autorità nazionali e locali sia per gli sforzi che stanno producendo nel fronteggiare i casi accertati di CoronaVirus (Covid-19) riscontrati sul territorio italiano e, in particolare, in Lombardia e in Veneto, sia per la tempestività e la trasparenza delle relative informazioni".

Saipem "da sempre attenta al benessere delle proprie persone che rappresentano un inestimabile patrimonio di competenze e conoscenze, attraverso la struttura interna Salute e Medicina del Lavoro è in contatto costante e diretto con tali colleghi per fornire loro indicazioni tempestive e la migliore assistenza possibile".

"Nella logica di minimizzare ulteriormente i rischi socio-sanitari collettivi" Saipem comunica di aver deciso di "ridurre al minimo la presenza fisica dei propri dipendenti e, per effetto di ciò, da questa sera, 2.196 colleghi con sede di lavoro a San Donato Milanese e a Marghera potranno rimanere a casa svolgendo le proprie attività da remoto (smart working)".

Data la particolare natura delle attività di gestione dei suoi progetti per grandi clienti svolte dall'azienda in tutto il Mondo, al fine di garantire adeguata e inalterata la continuità del business, "si rende comunque necessario, per il momento, il mantenimento di un presidio presso le su indicate sedi". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero