S&P, inflazione Paesi emergenti spinge banche centrali a normalizzazione

S&P, inflazione Paesi emergenti spinge banche centrali a normalizzazione
(Teleborsa) - Le pressioni inflazionistiche continuano a crescere nei Paesi emergenti, spingendo diverse banche centrali all'inizio di una normalizzazione delle proprie politiche...

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(Teleborsa) - Le pressioni inflazionistiche continuano a crescere nei Paesi emergenti, spingendo diverse banche centrali all'inizio di una normalizzazione delle proprie politiche monetarie prima del previsto. Lo sottolinea S&P Global Ratings in un report che segnala rischi di una revisione al ribasso per la ripresa della maggior parte dei principali mercati emergenti, a causa del diffondersi della variante Delta del coronavirus. Lo scorso mese - evidenzia la società di ratig - Cile e Messico si sono uniti ai Paesi che hanno iniziato ad aumentare i propri tassi di riferimento (Brasile, Russia e Turchia), mentre le banche centrali di molti altri Paesi emergenti hanno annunciato rialzi imminenti.


"L'inflazione sta crescendo a causa del rialzo dei prezzi delle materie prime, degli stimoli fiscali, di tassi di cambio più deboli e degli squilibri tra domande e offerta, che interagiscono con aspettative inflazionistiche scarsamente consolidate - scrivono gli analisti di S&P - E man mano che le economie proseguono nel proprio percorso di riapertura, è probabile che aumentino anche le pressioni dal lato della domanda. Un ripensamento che porti a un aumento dei tassi statunitensi più rapido del previsto, in risposta a un balzo dell'inflazione, accelererebbe probabilmente la normalizzazione della politica monetaria nei Paesi emergenti".

S&P ha aumentato le proprie proiezioni di crescita del PIL per il 2021 per la maggior parte dei principali mercati emergenti (EM), a seguito dell'attenuarsi dell'impatto economico delle restrizioni legate alla pandemia. In particolare, c'è stata una domanda interna più robusta delle attese e, in molti casi, dell'attività nel settore dei servizi, nel primo trimestre dell'anno. Con il diffondersi della variante Delta, e in assenza di una campagna vaccinale più rapida, l'uscita dalla crisi legata alla pandemia potrebbe esser rinviata per diversi Paesi emergenti e, potenzialmente, risultare in perdite economiche permanenti più consistenti. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero