Russia: Goldman stima calo PIL 2022 del 10%, Barclays del 12,4%

Russia: Goldman stima calo PIL 2022 del 10%, Barclays del 12,4%
(Teleborsa) - Goldman Sachs ha ulteriormente declassato le stime di crescita della Russia nel 2022 da -7% a -10%. Circa la metà di tale riduzione è dovuta al fatto...

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(Teleborsa) - Goldman Sachs ha ulteriormente declassato le stime di crescita della Russia nel 2022 da -7% a -10%. Circa la metà di tale riduzione è dovuta al fatto che i dati sull'export suggeriscono che le esportazioni russe sono più fortemente interrotte di quanto gli analisti avessero inizialmente ipotizzato, a causa delle nuove sanzioni occidentali, e ora prevedono che le esportazioni diminuiranno del 20% in sequenza nel secondo trimestre del 2022 e del 10% per l'anno in totale. "Le esportazioni russe, con poche eccezioni, non sono limitate de jure, e quindi presumiamo che si riprenderanno nella seconda metà del 2022 - scrive la banca d'affari statunitense - Mentre è probabile che la Russia perda il suo status di nazione favorita sia negli Stati Uniti che nell'UE, riteniamo che la concentrazione delle esportazioni russe nelle materie prime porterà principalmente alla diversione del commercio piuttosto che alla distruzione".



Goldman Sachs continua a pensare che ci sarà una lenta ripresa della crescita nel 2023 e nel 2024, con una crescita del 2,4% nel 2023 e del 3,4% nel 2024, quando la Russia terrà le prossime elezioni presidenziali e la politica fiscale sarà probabilmente favorevole alla crescita. Questa previsione tiene anche conto della minor interconnessione internazionale delle Russia rispetto a tanti altri paese. "Sebbene riteniamo che non far parte delle catene di approvvigionamento internazionali sia un fattore negativo a lungo termine per la crescita russa, riduce l'impatto delle restrizioni alle importazioni - viene spiegato - Gran parte dell'economia russa opera con quote piuttosto marginali delle importazioni rispetto agli acquisti totali".

Una visione differente arriva da Barclays, che ha rilasciato una degli outlook più negativi finora per il paese guidato da Vladimir Putin: la banca britannica prevede una contrazione del 12,4% nel 2022 e un ulteriore calo del 3,5% l'anno successivo. "A causa delle attuali condizioni geopolitiche, presumiamo che le sanzioni dureranno a lungo - hanno affermato gli economisti in una nota - Il rallentamento economico sarà graduale e accelererà entro la metà del 2022, poiché le conseguenze delle sanzioni saranno trasmesse completamente all'economia". "Prevediamo che la contrazione economica sarà guidata dalla caduta dei consumi privati, degli investimenti e delle importazioni", hanno aggiunto.


Le due banche sono comunque concordi nel non prevedere impatti significativi sulle esigenze di spesa. Nonostante la revisione delle previsioni di import ed export, Goldman Sachs prevede che il conto delle partite correnti nel 2022 rimanga sostanzialmente invariato a un record di 205 miliardi di dollari. "La dinamica delle partite correnti in questa crisi sarà diversa dalle precedenti flessioni, che sono state accompagnate o innescate dal calo dei prezzi delle materie prime - viene sottolineato - Prevediamo invece una contrazione della domanda interna e delle importazioni ancor più che nelle precedenti crisi, mentre i prezzi all'esportazione sono aumentati notevolmente". In assenza di ulteriori restrizioni commerciali e con prezzi elevati delle materie prime, Barclays ritiene che la Russia sarà in grado di finanziare le sue principali esigenze di spesa. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero