Rete Unica, Vestager non ha mai parlato di "via libera" di Bruxelles

Rete Unica, Vestager non ha mai parlato di "via libera" di Bruxelles
(Teleborsa) - Nessun via libera di Bruxelles al progetto di Rete Unica, che passerebbe per l'integrazione di TIM ed Open Fiber, perché l'operazione non è mai stata notificata a...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
(Teleborsa) - Nessun via libera di Bruxelles al progetto di Rete Unica, che passerebbe per l'integrazione di TIM ed Open Fiber, perché l'operazione non è mai stata notificata a Bruxelles e quindi la Commissione non ha fatto alcuna valutazione al riguardo. Lo ha chiarito la Commissaria alla Concorrenza Margrethe Vestager ad una domanda posta da Key4Biz, dopo che le sue affermazioni in risposta all'interrogazione di Antonius Manders, europarlamentare olandese del PPE, erano state travisate dalla stampa italiana.


La Commissaria, rispondendo all'europarlamentare che esprimeva preoccupazione per i rischi legati alla concorrenza, ha precisato che l'operazione "non è mai stata notificata" alla Commissione e che, "qualora avesse dimensione europea", andrebbe "valutata secondo le norme europee sulla concorrenza", vale a dire il Regolamento sulle concentrazioni.

A trarre in inganno la stampa è stato il riferimento all'articolo 80 del nuovo Codice europeo per le comunicazioni elettroniche, che dispone un regime regolamentare di favore nei confronti degli operatori wholesale only, ma - sottolinea Vestager - "non rappresenterebbe di per sé un divieto di integrazione verticale".

La considerazione sull'articolo 80 - si chiarisce - non era riferita al caso in specie (TIM-Open Fiber) laddove è ancora da stabilire se lo stesso articolo sia effettivamente applicabile. La Commissione - si ribadisce - non può "anticipare un giudizio sull'operazione, a maggior ragione non essendone noti i contorni".

Quando il fascicolo arriverà a Bruxelles - ha spiegato la titolare alla concorrenza - l'operazione dovrà essere valutata sotto due punti di vista: quello concorrenziale e quello regolamentare, posto che il nuovo Codice europeo ha l'obiettivo di assicurare che i mercati delle telecomunicazioni forniscano a cittadini e aziende benefici in termini di concorrenza, maggiore scelta, prezzi convenienti e accesso a reti e servizi ad altissima capacità.

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero