(Teleborsa) - In attesa di sciogliere il nodo MES, il Governo inizia a gettare le basi della strategia di utilizzo del tesoretto da 209 miliardi di euro in arrivo dall'Europa....
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La questione è delicata: non basta, infatti, spendere. Occorre spendere bene per cercare di colmare gap e criticità che ci portiamo dietro da troppo tempo e rimetterci, finalmente, al passo con l'Europa.
Intanto, filtrano i primi numeri. Come riportato da il Sole24Ore, ai progetti green andrà il 37%, su indicazione dell'Unione europea con la conferma del Premier Conte: di questi 75 miliardi la quota maggiore andrebbe a stabilizzare il superbonus del 110% mentre altre voci saranno il piano contro il dissesto idrogeologico e la mobilità verde nelle città (autobus elettrici, per esempio). Il 20% del Recovery, pari a circa 40 miliardi, dovrebbe andare ai progetti di digitalizzazione con il piano per la banda larga che farà la parte del leone. Alle infrastrutture della mobilità una prima ripartizione dei fondi attribuisce il 10%, quindi 20 miliardi, meno di quanto richiesto con un piano da almeno 100 miliardi fatto di progetti per Alta velocità al Sud, ferrovie, strade, porti e logistica.
Il Presidente del Consiglio Conte, intanto, si dice non preoccupato dal rischio stallo in Ue sul Recovery Fund. Ma esorta gli altri Paesi ad accelerare: "Ne parleremo anche a Bruxelles credo. Dopo quello che è stato fatto non e' possibile non procedere speditamente". Da Berlino fanno sapere che nessun Paese si tirerà indietro ma la trattativa sarà molto difficile. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero