Inflazione, il carrello della spesa resta caro. In rialzo i prezzi di alimentari e viaggi

Lo zucchero segna un balzo del 55%, la verdura aumenta del 10% e per la frutta rincari dell'8%

Inflazione, il carrello della spesa resta caro. In rialzo i prezzi di alimentari e viaggi
 Parola d’ordine: conviene bere il caffè amaro. Nell’Italia in cui l’inflazione scende ma ancora non abbastanza bisogna fare di necessità...

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 Parola d’ordine: conviene bere il caffè amaro. Nell’Italia in cui l’inflazione scende ma ancora non abbastanza bisogna fare di necessità virtù accettando qualche sacrificio perché la palma dei rincari di luglio spetta allo zucchero che, secondo le ultime stime, è rincarato del 55%. E sul podio dei salassi resiste l’olio di semi di girasole con un balzo in avanti del 44%: frutto avvelenato della guerra in Ucraina. Maledetto conflitto: il salasso sui mercati del costo del grano ha proiettato il prezzo degli spaghetti in avanti del 18 per cento, mentre la crisi dello zucchero ha causato riflessi importanti su un prodotto estivo irrinunciabile: i gelati sono saliti del 22 per cento. 

I SETTORI

Uno dei settori più colpiti dai rincari è quello ortofrutticolo. A luglio si registra infatti un aumento prezzi del +13,8% per la frutta e del +19,8% per la verdura con le produzioni Made in Italy colpite da alluvioni, grandinate e nubifragi intervallati da pesanti ondate di calore, mentre pesano le tensioni sui costi di produzione legate alla guerra in Ucraina e il deficit logistico di cui soffre il Paese ed i prezzi dell’ortofrutta che triplicano dal campo alla tavola. L’ortofrutta vale 14 miliardi e incide per circa il 20% sul carrello della spesa. Con 300mila aziende il comparto assorbe il 40% dell’occupazione e ci rende tra i maggiori produttori al mondo.

 

 

I numeri parlano di aumenti medi del 12 per cento per pomodori, finocchi, carciofi e melanzane, mentre mele e pere sono salite del 10 per cento seguite a ruota da pesche, albicocche, uve da tavola e meloni con aumenti medi dell’8 per cento.

In questo quadro, i dati dell’Istat sull’inflazione di luglio attestano in modo definitivo la stangata che si è abbattuta sulle vacanze estive degli italiani. Assoutenti calcola che i voli nazionali rincarano in un solo mese del 9% (+9,1% gli intercontinentali) e crescono del +26,1% su anno, le tariffe degli hotel salgono del +19%, i pacchetti vacanza registrano un +17%. Rispetto al mese precedente i traghetti costano il 6,1% in più. Una crescita dei prezzi nel settore vacanziero che porterà a quota +1,2 miliardi di euro la spesa degli italiani per le villeggiature tra luglio e agosto rispetto a quanto pagato lo scorso anno, e questo nonostante il taglio al numero di notti fuori casa. 

 

 

Analizzando l’andamento delle tariffe applicate dalle strutture ricettive, rileva Assoutenti, si scopre che la città che a luglio registra i rincari più alti d’Italia è Roma, dove i prezzi di alberghi, b&b, pensioni e altro sono aumentati in media del +31,3% su base annua. Andamento analogo a Genova, con un +31%, mentre Venezia, con +24,7%, si piazza in terza posizione seguita da Milano col 24,6%. 

LE FAMIGLIE

Pesanti i riflessi sui portafogli. L’unione nazionale consumatori stima, con gli aumenti di luglio, per una coppia con due figli una spesa da 1.699 euro in più all’anno. Di questi ben 864 euro soltanto per riempire il carrello della spesa. Per le famiglie più numerose, con oltre tre figli, l’esborso supera i 1.900 euro. 

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Il Messaggero