(Teleborsa) - Il passaggio a SpA della Popolare di Sondrio "ci sprona ad assicurare che il nostro modo di essere e lavorare non cambierà". Lo affermano il consigliere delegato...
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"Alle prese con la complessità, siamo attenti ai cambiamenti, anche quando avversi, nella convinzione che pure dalle difficoltà possono nascere opportunità - sottolineano i due banchieri - Sta a noi coglierle. Ignoriamo cosa ci riservi il futuro. Predirlo è mestiere di maghi, fattucchiere e ciarlatani. Fronteggiare gli eventi, cogliere le sfide, essere reattivi, pianificare, fare squadra e lavorare sodo è il nostro abituale modus operandi, e lo sarà anche nell'anno oggi iniziato. Il destino di qualsiasi azienda è negli uomini che la governano, nel suo capitale umano, insomma. E da questo punto di vista, oggi la Banca Popolare di Sondrio, per unanime riconoscimento e senza tema di smentite, è in buone mani: lo affermiamo con fierezza".
"Custodi della nostra storia e fieri del nostro patrimonio identitario, guardiamo al futuro e alle giovani generazioni con ragionevole ottimismo, perché vogliamo che questa storia abbia a continuare, nel rispetto dell'interesse generale e di tutti coloro che ruotano intorno alla Banca, quale volano di sviluppo non solo economico, ma anche umano e sociale", si legge in uno dei passaggi finali. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero