(Teleborsa) - Dopo il crollo del PIL 2020, che peraltro seguiva "un quarto di secolo di crescita debole, per l'Italia il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è una...
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"Soffriamo di ampie disparità territoriali", su cui interverrà proprio il PNRR che "è di gran lunga il più ampio" dei piani presentati dai Paesi UE. "Il piano è stato disegnato per superare i danni inflitti dalla pandemia, ma anche per portare l'economia economia a tassi di crescita permanentemente più alti", ha detto.
Dei 51 obiettivi chiave (milestones) previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza da realizzare entro fin anno, ad oggi l'Italia ne ha completati 35, ha detto ricordando che sul PNRR "il tempo è una variabile cruciale". Perchè il completamento delle riforme previste, "misurate con milestones è legato al pieno ottenimento degli esborsi" di Next Generation Eu. E per questo "ci serve una Pubblica Amministrazione in grado di monitorare e valutare" i progressi sui provvedimenti e i progetti, ha spiegato Franco, oltre che elaborarli e presentarli.
Il Governo stima che "nel 2026 il PIL dell'Italia sarà 3,6 punti percentuali al di sopra sopra rispetto ai livelli cui si attesterebbe in assenza del Piano nazionale di ripresa e resilienza" e di Next Geneation Eu, ha osservato ancora Franco sotolineando che il Pnrr "va completato con politiche addizionali".
Quanto all'auspicabile "successo dell'Italia" sul Pnrr e Next Generation Eu "non sarà di beneficio solo al nostro Paese, ma importante anche per tutta l'Unione europea, perchè rafforzerebbe il coordinamento e l'integrazione negli anni a venire, laddove un fallimento avrebbe con ogni probabilità l'effetto opposto". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero