(Teleborsa) - Nel terzo trimestre del 2020 il prodotto interno lordo (PIL), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e...
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Rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda interna risultano in crescita, con un aumento del 9,2% dei consumi finali nazionali e del 31,3% degli investimenti fissi lordi. Le importazioni e le esportazioni sono aumentate, rispettivamente, del 15,9% e del 30,7%.
La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito positivamente per 13 punti percentuali alla crescita del PIL: +7,5 punti i consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private ISP, +5,3 punti gli investimenti fissi lordi e +0,2 punti la spesa delle Amministrazioni Pubbliche. La variazione delle scorte ha contribuito negativamente alla variazione del PIL per 1 punto percentuale, mentre il contributo della domanda estera netta è risultato positivo e pari a 4 punti. Si registrano andamenti congiunturali positivi per il valore aggiunto in tutti i principali comparti produttivi, con agricoltura, industria e servizi cresciuti rispettivamente dello 0,2%, del 33,1% e dell'11,9%.
Per un confronto con gli altri Paesi, nel terzo trimestre il PIL è cresciuto in termini congiunturali del 7,4% negli Stati Uniti, del 18,2% in Francia e dell'8,2% in Germania. In termini tendenziali, si è registrata una diminuzione del 2,9% negli Stati Uniti, del 4,2% in Germania e del 4,3% in Francia. Nel complesso, il PIL dei paesi dell'area Euro è cresciuto del 12,7% rispetto al trimestre precedente ed è diminuito del 4,3% nel confronto con il terzo trimestre del 2019. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero