Pil Italia, la Ue: calo record nel 2020, -11,2%. L'Eurozona a -8,7%

Pil Italia, la Ue: calo record nel 2020, -11,2%
Il Pil dell'Italia in picchiata nel 2020. La Commissione europea ha rivisto al ribasso le stime di crescita del Paese. Quest'anno indica -11,2% contro -9,5% stimato a...

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Il Pil dell'Italia in picchiata nel 2020. La Commissione europea ha rivisto al ribasso le stime di crescita del Paese. Quest'anno indica -11,2% contro -9,5% stimato a maggio. Nel 2021 stima +6,1% contro la stima precedente di +6,5%. Per il 2020 si tratta sempre della stima peggiore dell'intera Ue. Per quanto riguarda l'Eurozona, per quest'anno si stima una contrazione del pil del -8,7%. Nel 2021 Bruxelles prevede +6,1%. A maggio stimava rispettivamente -7,7% e +6,3%. Nella Ue le nuove stime d'estate indicano -8,3% contro il prècedente -7,4%; per il 2021 +5,8% contro +6,1%.


«Le previsioni economiche d'estate ci mostrano che la strada per la ripresa è ancora lastricata di incertezza», ha detto il commissario all'economia Paolo Gentiloni anche perché «la pandemia ha colpito l'economia europea più forte dell'atteso, anche se un cauto rimbalzo sta cominciando». 

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Nel nuovo rapporto di previsione la Commissione europea indica che la crisi del Covid-19 e le misure di contenimento
«hanno spinto l'Italia in una contrazione economica profondà». Nel primo trimestre il pil è calato del 5,3% e nel secondo «il danno all'attività economica è atteso essere più forte». L'economia ha iniziato a riprendersi dalla produzione dovuta alla pandemia «non appena le misure di contenimento associate hanno iniziato ad allentarsi a maggio». In assenza di una seconda ondata di infezioni, l'attività economica inizierà a riprendersi nel terzo trimestre di quest'anno, aiutata da un sostanziale sostegno dell'azione politicà. Mentre è probabile che la produzione industriale prenda il ritmo più rapidamente, il turismo e molti altri servizi relativi ai consumatori sono destinati a riprendersi più gradualmente, attenuando così il rimbalzo della domanda. Le perdite di produzione nei primi due trimestri saranno probabilmente maggiori di quanto ipotizzato in primavera, con una previsione del pil reale in calo del 11,25% quest'anno. Nel 2021, l'espansione passerà da un rimbalzo tecnico a una ripresa più autentica. Inoltre, il profilo trimestrale rispetto al 2020 implica un sostanziale effetto di riporto, contribuendo in modo considerevole alla crescita della produzione media annua del 6% nel 2021. Tuttavia, non si prevede che il pil reale tornerà al livello del 2019 entro la fine del 2021. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero