ROMA Le ultime nebbie dovrebbero diradarsi domani, dopo un incontro decisivo tra il governo e i sindacati. Ma la novità più interessante, l'ha già...
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LE ALTRE STRADE
Le altre due gambe del progetto sono l'Ape sociale, che per i disoccupati di lungo corso e per i lavoratori con disabili a carico, azzererà il rimborso della rata fino a 1.300 euro di reddito. E, infine, c'è l'Ape aziendale. Le imprese che vorranno ristrutturare sfoltendo il personale, potranno anticipare i pensionamenti facendosi carico del prestito. Il pacchetto pensioni vale sei miliardi in tre anni, 1,6 dei quali soltanto il primo, ed è inserito in un capitolo della manovra, quello ribattezzato «nuove politiche» del valore complessivo di 3,15 miliardi di euro.
Ieri intanto, il Parlamento ha dato il via libera alla nota di aggiornamento del Def e ha autorizzato il governo ad innalzare il deficit fino a un massimo del 2,4% nel 2017 per interventi di natura eccezionale legati al terremoto e all'emergenza migranti. Sabato il governo presenterà la manovra e contemporaneamente dovrà inviare alla Commissione Europea il documento programmatico di bilancio. Dalla maggioranza stanno arrivando molte pressioni affinché in questo documento il governo porti la stima del deficit al 2,2%. Ieri c'è stato un vertice tra Matteo Renzi e Pier Carlo Padoan in cui si è discusso di questa e di altre questioni legate alla manovra. Alla fine il governo potrebbe decidere di rivedere l'indebitamento al rialzo anche per non andare in Europa con una traumatica rottura con l'Ufficio di Bilancio. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero