Il sistema pensionistico italiano, basato sul metodo di calcolo contributivo, è molto sensibile alla continuità della carriera lavorativa e quindi dei versamenti...
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Nello studio viene fatto notare che «in Italia oggi una carriera contributiva piena non è comune e ancora meno potrebbe esserlo in futuro». Gli economisti dell'Ocse notano che «il rischio di carriere incomplete può essere ampliato dall'espansione delle forme di lavoro»; e ricordano come l'occupazione a tempo determinato sia cresciuta dal 10% del 2000 al 15% del 2017. Cioè ad un ritmo più veloce di quello degli altri Paesi dell'area. Il tema è presente ormai da anni nel dibattito previdenziale italiano: si parla ad esempio di istituire una "pensione di garanzia" per i giovani. Ma è abbastanza chiaro allo stesso tempo che il problema andrebbe affrontato anzitutto all'origine, quindi creando le condizioni per una maggiore continuità delle carriere lavorative. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero