In Italia «si comincia a vedere una luce ed è bene così»: all'indomani del via libera di Bruxelles alla manovra italiana anche l' Ocse vuole...
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Allarme Ocse sulla crescita mondiale: 1 bambino su 7 vive in povertà
Appiattita la performance delle Borse europee
Nel giorno della presentazione dell'Economic Outlook, la capoeconomista dell' Ocse, Laurence Boone si è voluta mostrare anzitutto rassicurante. Il debito italiano? «Ciò che mi preoccupa - ha risposto - è riuscire a far ripartire la crescita in Italia e ciò che mi conforta è che oggi ci sono le condizioni necessarie, c'è un vero dialogo con l'Europa per equilibrare le riforme, il sostegno all'attività, il piano Industria 4.0.Si comincia a vedere una luce ed è bene così». Nella scheda consacrata all'Italia delle Prospettive economiche d'autunno, il messaggio rivolto al governo giallo-rosso è comunque esplicito. Invitando il nostro Paese a mettere il «debito pubblico su una traiettoria discendente sostenibile, che sostenga al tempo stesso la crescita», l' Ocse invoca «l'attuazione di un programma di bilancio credibile sul medio termine e di riforme strutturali ambiziose».
Tra queste, c'è la richiesta di «passare in rassegna le spese, per razionalizzarle, rivedendo le modifiche sulle regole di prepensionamento adottate nel 2019». Un chiaro riferimento a Quota 100. Anche perché, sostiene l'organismo, «preservare il legame tra età pensionabile e aspettativa di vita» significa «liberare risorse» a vantaggio di «programmi e investimenti pubblici più efficaci» e una maggiore «equità intergenerazionale». L' Ocse insiste, tra l'altro, sulla «riduzione delle spese fiscali, in particolare, degli incentivi dannosi per l'ambiente, nonché la lotta alla frode fiscale». Secondo l'Economic Outlook, gli incentivi fiscali introdotti dall'Italia e il rallentamento dell'economia continueranno a gonfiare il debito al 136% del Pil nel 2019 e al 136,1% nel 2020, prima di una sospirata contrazione, al 135,6%, nel 2021. Una situazione dovuta anche al peggioramento dell'avanzo primario, che per l' Ocse continuerà a calare, dall'1,3% del Pil nel 2018 e nel 2019 all'1% nel 2020, per poi stabilizzarsi nel 2021. Quanto al Pil, questa volta le stime vengono riviste al rialzo. L'economia italiana dovrebbe riprendere «molto gradualmente», chiudendo il 2019 allo 0,2% mentre per il 2020 si prevede un +0,4% e +0,5% nel 2021.
Laurence Boone insiste sulla necessità di portare avanti le riforme per «combattere l'incertezza» e migliorare il «clima» economico.
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Il Messaggero