Netflix crolla in borsa: delude la crescita degli abbonamenti

Netflix perde colpi: il numero degli abbonati nel secondo trimestre sale solo di 2,7 milioni, ben al di sotto dei 5 milioni attesi. A pesare è il primo calo dal 2011 degli...

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Netflix perde colpi: il numero degli abbonati nel secondo trimestre sale solo di 2,7 milioni, ben al di sotto dei 5 milioni attesi. A pesare è il primo calo dal 2011 degli abbonamenti negli Stati Uniti, scesi di 130.000 unità. Una frenata inattesa che affonda i titoli del colosso della tv in streaming in Borsa, dove arriva perdere oltre l'11% bruciando 16 miliardi di dollari di valore. Un calo record, il maggiore da un anno, per una della società più amate da Wall Street. E soprattutto un calo che mostra i timori degli investitori, che intravedono giorni difficili per Netflix. Intorno al titolo si è creato un «muro di preoccupazioni» affermano gli analisti di JPMorgan, riferendosi all'elevato debito della società, alla crescente concorrenza e all'aumento dei prezzi.


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La crescita deludente arriva proprio mentre la concorrenza nel settore aumenta, con l'attesa discesa in campo nei prossimi mesi di colossi come Apple, Walt Disney, At&t a NBCUniversal. In vista del loro ingresso sul mercato i rivali di Netflix hanno già provveduto a ritirare dalla piattaforma i loro contenuti, facendole venire a mancare alcuni degli show più seguiti, quali The Office e Friends. E fra una concorrenza crescente la decisione di Netflix di aumentare i prezzi non sembra essersi rivelata azzeccata, almeno nella tempistica. La società ostenta sicurezza e rassicura.

 

«Se gli investitori credono nella tv su internet allora la nostra posizione di mercato è molto forte» afferma l'amministratore delegato Reed Hastings. Netflix prevede un rimbalzo nel prossimo trimestre grazie all'introduzione di serie di successo quali Stranger Things e Orange is the New Black, con le quali punta a conquistare 800.000 nuovi abbonati solo negli Stati Uniti. Non preoccupa neanche l'addio dalla piattaforma di film Disney e di serie appartenenti a società rivali: «verranno a liberarsi fondi per maggiori contenuti originali» dice Netflix, sgombrando anche il campo dall'ipotesi di introdurre pubblicità.


«Riteniamo di avere un modello di business di maggior valore nel lungo termine stando fuori dalla concorrenza per i ricavi pubblicitari e concentrandoci sul soddisfare solo i nostri abbonati». Nonostante la crescita deludente degli abbonati, che alla fine di giugno risultavano pari a 151,6 milioni a livello globale, Netflix chiude il secondo trimestre con ricavi in crescita del 26% a 4,92 miliardi di dollari. L'utile invece è sceso a 270 milioni di dollari dai 384,3 milioni dello stesso periodo dell'anno precedente.
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Il Messaggero