Navigator, al concorso presente solo un candidato su tre. «L'esame? Era facile»

ROMA - Pochi, ma molto motivati. Possono definirsi così i soli 3.194 candidati navigator - il 35% su ben 8.980 attesi - che stamattina presto si sono presentati alla Fiera...

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ROMA - Pochi, ma molto motivati. Possono definirsi così i soli 3.194 candidati navigator - il 35% su ben 8.980 attesi - che stamattina presto si sono presentati alla Fiera di Roma per sostenere il primo dei sei turni di selezione che si svolgeranno fino a giovedì 20 giugno. I tempi sono stati rispettati, non c'è stato nessun problema di congestione del traffico e nemmeno di file troppo lunghe agli ingressi, forse soprattutto perché in molti hanno desistito senza neanche provarci. Un'analisi completa dei numeri dei presenti si potrà fare solo alla fine dei tre giorni di selezione dei complessivi 53.907 candidati ammessi alla prova per 2.908 posti disponibili. Per ora, però, si può dire che chi al concorso si è presentato era sicuramente molto motivato.


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Sono arrivati a Roma da tutta Italia. Da Pordenone a Cosenza, da Monza ad Andria, da Pescara a Isernia e tutti con un unico obiettivo: diventare navigator e aiutare i percettori del reddito di cittadinanza a trovare lavoro. La precarietà di un'offerta di lavoro, garantita solo per due anni (a partire dalla firma del contratto prevista per luglio 2019), non li spaventa, anzi sarebbe comunque un miglioramento rispetto alla situazione lavorativa, o di disoccupazione, in cui versa la maggioranza dei candidati intervistati. Anna, per esempio, ha 31 anni ed è nata a Lecce. Vive a Roma da 13 anni, qui ha studiato psicologia e qui vorrebbe restare se diventasse navigator. «Non ci credo tanto in questo concorso, ma lo provo perché rispetto alla mia attuale posizione sarebbe un miglioramento», racconta sincerandosi che non ci siano telecamere a riprenderla «altrimenti, se mi vedono in tv che figura ci faccio con i miei pazienti?».
 
Poi c'è Cesare, che non rientra nell'identikit del candidato navigator: non è una donna (il 73% lo è), ha quasi cinquant'anni (per la precisione 49) e non viene dal Sud. Arriva da Ancona, dove nonostante la laurea in psicologia lavora da anni nel turismo, affittando appartamenti per l'estate. Quella di diventare navigator è per lui l'opportunità di tornare a fare il lavoro che ha sempre sognato: «mi piacerebbe molto, apprezzo soprattutto che per la prima volta sia stato emesso un bando pubblico per chi è specializzato in psicologia del lavoro». Dopo circa un'ora dall'avvio della prova, fra i primi a uscire c'è Antonio, 31 anni, laureato in Giurisprudenza a Bologna e disoccupato: «Non era così infattibile, ma nemmeno semplicissima, diciamo abbastanza facile», dice mostrandosi cautamente ottimista.


La maggioranza dei candidati, comunque, ha utilizzato tutti i 100 minuti messi a disposizione per rispondere alle 100 domande del quiz. Meglio non avere fretta e decidere bene quale risposta dare, visto che quelle sbagliate comportano una penalità e che il punteggio minimo da raggiungere è di 60 su 100. Un augurio ai candidati navigator è arrivato anche dai 654 precari dell'Anpal Servizi che in una lettera aperta li hanno invitati a costruire «nuove forme di solidarietà tra vecchi e nuovi precari».
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Il Messaggero