(Teleborsa) - Controversie tributarie pendenti in calo di oltre il 10% in un anno e un aumento di quelle definite, con un'accelerazione della modalità telematica per il deposito...
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Al 31 dicembre 2018 le controversie tributarie pendenti, pari a 373.685, hanno registrato un calo del 10,34% all'anno precedente, confermando una costante. Anche le controversie instaurate in entrambi i gradi di giudizio nel quarto trimestre 2018, pari a 50.294, vedono una riduzione del 4% rispetto all'analogo periodo del 2017, mentre quelle definite sono state 74.442, + 9% rispetto all'anno precedente.
Nel dettaglio, le nuove controversie di primo grado presso le Commissioni tributarie provinciali (CTP) sono state 35.679, in diminuzione dell'1,3%; i ricorsi definiti, pari a 56.007, hanno visto un aumento del 10,4%. Nelle Commissioni tributarie regionali (CTR), gli appelli, pari a 14.615, risultano in calo del 9,7%; le definizioni, pari a 18.435, hanno, invece, registrato una crescita del 6,6%. Per quanto riguarda i giudizi, nei CTP quelli completamente favorevoli all'Ente impositore è stata del 45%, per un valore complessivo di 2.598,16 milioni di euro, mentre quelli completamente favorevoli al contribuente è stata di circa il 31%, per un valore di 1.504,85 milioni di euro.
La percentuale delle controversie concluse con giudizi intermedi è stata di circa l'11%, per un valore complessivo di 647,63 milioni di euro. Anche nei CTR prevale la quota di giudizi favorevoli all'Ente impositore, con il 45% del totale e un valore complessivo di 1.888,50 milioni di euro; a favore del contribuente sono stati il 36% dei giudizi, per un valore complessivo di 1.198,11 milioni di euro, mentre i giudizi intermedi rappresentano circa l'8%, per un valore complessivo di 625,95 milioni di euro.
Infine, nel quarto trimestre 2018 oltre la metà degli atti processuali dei due gradi di giudizio (il 57%) è stato depositato tramite il canale telematico. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero