Non fare aumentare l'Iva ma, anzi, cercare di abbassare l'imposta sui beni di prima necessità, dal latte alle bollette. Mentre chiude la nota di aggiornamento al...
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Manovra, Conte: Iva non aumenta, trovate le risorse
La Legge di Bilancio prende forma: nodo IVA, sì a taglio cuneo fiscale
Accanto o al posto del cashback (uno sconto tra il 2 e il 4% delle transazioni tracciabili) si sta valutando anche l'idea di un superbonus per premiare chi dà una man contro l'evasione, usando moneta elettronica nei settori più a rischio (si parla dei ristoranti, o dell'idraulico). Al momento si lavora attorno a un tetto massimo annuo di spesa di 2.500 euro cui applicare una detrazione al 19%. Al massimo, quindi, si avrebbe un bonus da 475 euro che nelle intenzioni sarebbe erogato entro la Befana. Anche se una scadenza così ravvicinata alla fine dell'anno sembra complessa da centrare. Per chi non ha conto corrente dovrebbe arrivare la card unica, pubblica e gratuita, che funzionerà da carta d'identità e tessera sanitaria, ma anche da borsellino elettronico su cui caricare bonus e sconti. Per scoraggiare l'uso dei contanti si lavora in parallelo alla riduzione delle commissioni e a un credito d'imposta per gli esercenti che dovranno dotarsi di Pos, sul modello dei benzinai.
Per evitare aumenti dell'Iva, se pure selettivi e compensati dai nuovi sconti per chi non paga cash, ancora va chiarito il capitolo risorse: ai partiti è stato chiesto di trovare coperture adeguate e il Movimento ha avanzato la proposta di un software anti-evasori. Nei conti M5S questo nuovo strumento potrebbe fruttare 5-7 miliardi utili non solo a non toccare l'Iva ma anche a finanziare il «taglio del cuneo fiscale», dice Luigi Di Maio, il superamento del «superticket» da 10 euro su specialistica e diagnostica applicato ancora in molte Regioni e «gli aiuti alle famiglie» (si dovrebbe partire con 500 milioni per rette e nuovi asili nido). Sul tavolo per le coperture c'è poi la spending review, con un 1 miliardo di risparmi dai ministeri, mentre non dovrebbero essere toccati né i Comuni né il Fondo sanitario nazionale, che aspetta 2 miliardi di aumento. La dote della manovra potrebbe contare su una «revisione selettiva delle agevolazioni fiscali», come spiega il viceministro all'Economia Antonio Misiani. Che dovrebbe riguardare in primis gli incentivi dannosi per l'ambiente, nel mirino vista la volontà di lanciare un 'green new deal', con un fondo per gli investimenti da 50 miliardi in 15 anni, utile anche a convincere la Ue a concedere quegli «importanti spazi di flessibilità» (10-12 miliardi almeno) necessari a chiudere la manovra.
Il Messaggero