Manovra, sì alla bolletta mensile. Spunta il bonus nonni

Manovra, sì alla bolletta mensile. Spunta il bonus nonni
Dal cilindro del decreto fiscale, una delle due gambe che compongono la manovra del governo, escono lo stop alla fatturazione a 28 giorni per le bollette, il via libera...

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Dal cilindro del decreto fiscale, una delle due gambe che compongono la manovra del governo, escono lo stop alla fatturazione a 28 giorni per le bollette, il via libera all'uscita autonoma dei ragazzini da scuola e una riforma dell'Agenzia delle entrate, il braccio armato del Fisco italiano. L'emendamento presentato dal relatore, il Dem Silvio Lai, dovrebbe servire anche a mettere fine alla questione dei circa 800 dirigenti del fisco dichiarati illegittimi da una sentenza della Corte Costituzionale, perché incaricati senza un regolare concorso pubblico. Per la loro stabilizzazione la riforma dell'Agenzia indica, nella sostanza, due strade.


La prima è la promozione a dirigenti passando per la selezione pubblica. Un concorso che, però, potrà riservare agli ex incaricati con 10 anni di esperienza fino al 50% dei posti banditi, esonerando i dipendenti dell'Agenzia dalle prove preselettive, e valutando tra i titoli anche le passate esperienze. La seconda strada è quella delle «posizioni organizzative di elevata responsabilità», dei posti che sulla carta non sono dirigenziali, ma nei fatti assegnano responsabilità molto simili a quelle dei dirigenti: dai poteri di spesa a quelli di organizzazione delle risorse umane. Queste posizioni saranno assegnate ai funzionari di terza area con almeno cinque anni di anzianità, quelli, cioè, quelli della categoria che ricopriva gli incarichi dirigenziali decaduti. Per questi «super-funzionari» ci saranno anche stipendi più alti, visto che nella sua nuova autonomia, l'Agenzia potrà decidere di differenziare le paghe in base ai livelli di responsabilità.

La nuova Agenzia delle Entrate avrà anche una maggiore autonomia finanziaria. Il suo finanziamento non dipenderà più dagli stanziamenti del governo, ma sarà legata alle entrate tributarie. All'Agenzia andrà l'8,23 per mille del gettito fiscale. Il direttore, che oggi dura in carica per tre anni, resterà in sella per cinque anni. Ma potrà essere licenziato dal governo se per due anni consecutivi non raggiunge gli obiettivi stabiliti nella convenzione firmata con il ministero dell'Economia. Tutti i premi a dirigenti e funzionari aranno legati agli obiettivi fissati dalla convenzione. Non ci saranno più gli incentivi della cosiddetta «cartolarizzazione», calcolati in base alle somme riscosse dalle attività di controllo. Una meccanismo considerato dal neo direttore dell'Agenzia, Ernesto Maria Ruffini, troppo repressivo.

LE ALTRE NOVITÀ
La riforma dell'Agenzia non è l'unica novità. Anche sulla vicenda della fatturazione a 28 giorni delle bollette telefoniche e televisive, sta per arrivare un punto. La riformulazione di un emendamento di Stefano Esposito (Pd) operata dal relatore, in accordo con il ministero dello sviluppo, prevede - secondo quanto si apprende - la fatturazione mensile per tutti i contratti, compresi i clienti business. Ad essere escluse saranno esclusivamente le offerte promozionali temporanee e non rinnovabili, come ad esempio quelle estive o di durata limitata, di 2 o 3 settimane. Il nodo non è ancora stato affrontato in Commissione Bilancio, dove si starebbe sentendo il pressing degli interessi in gioco.


È arrivato poi, il via libera definitivo alla norma che permetterà ai ragazzini di uscire autonomamente da scuola, previa autorizzazione dei genitori che, in questo modo, esonereranno gli istituti dalla responsabilità «connessa all'obbligo di vigilanza». La commissione Bilancio del Senato ha dato infatti il via libera all'emendamento Pd che risolve la questione dell'uscita dalle scuole medie per i ragazzi con meno di 14 anni. Nella legge di bilancio vera e propria, l'altra gamba della manovra, è invece spuntato un bonus fiscale per i nonni che aiutano economicamente i nipoti nelle attività sportive, nelle spese scolastiche o universitarie, negli affitti fuorisede. Alcuni emendamenti di Ap alla legge di bilancio prevedono l'allargamento delle detrazioni al 19% per i figli a tutti «i parenti in linea retta», ovvero anche ai nipoti. Tra le spese detraibili rientrano anche le spese mediche e quelle assicurative. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero