La Germania si ferma: PIL segna crescita zero nel 4° trimestre

La Germania si ferma: PIL segna crescita zero nel 4° trimestre
(Teleborsa) - L'economia della Germania è ferma. L'Ufficio statistico federale tedesco ha diffuso la lettura finale del PIL del 4° trimestre, che evidenzia una crescita a zero...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
(Teleborsa) - L'economia della Germania è ferma. L'Ufficio statistico federale tedesco ha diffuso la lettura finale del PIL del 4° trimestre, che evidenzia una crescita a zero dopo il +0,2% del trimestre precedente (rivisto da un +0,1%). Il dato conferma la stima preliminare ed appare al di sotto delle attese degli analisti che indicavano un aumento dello 0,1%.


Si ferma così la maggiore economia europea, che risente del crollo delle esportazioni, dovuto al conflitto commerciale USA-Cina ed alle difficoltà del comparto dell'auto. Il dato, fra l'altro, non incorpora ancora l'impatto del Coronavirus la cui epidemia è scoppiata ad inizio febbraio.

La crescita tendenziale è stata confermata allo 0,3% (+0,4% aggiustato per il calendario), ben al di sotto dell'1,1% del trimestre precedente (rivisto da +1%) ed in linea con il consensus.

Il dato sconta una stagnazione dei consumi privati, con una spesa che spesa per consumi che segna una variazione zero nel 4° trimestre, mentre dal lato degli investimenti c'è un andamento divergente settore per settore. Contributo negativo dall'export (domanda estera) che fa segnare una contrazione dlelo 0,2%.

Il PIL nell'intero 2019 è cresciuto dello 0,6% (dato aggiustato per l'inflazione), frutto di una crescita sostenuta nel primo trimestre (+0,5%), di una frenata nel secondo (-0,2%) e di una lieve ripresa nel terzo (+0,2%), annullata dal risultato dell'ultimo quarto dell'anno. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero