Istat, prezzi produzione: calo più ampio ultimi due decenni

Istat, prezzi produzione: calo più ampio ultimi due decenni
(Teleborsa) - Ad aprile i prezzi alla produzione dell'industria registrano un netto calo su base mensile – il più ampio negli ultimi due decenni – e un deciso ampliamento...

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(Teleborsa) - Ad aprile i prezzi alla produzione dell'industria registrano un netto calo su base mensile – il più ampio negli ultimi due decenni – e un deciso ampliamento della flessione su base annua (-5,1%, da -3,7% di marzo), che si approssima al valore registrato nell'ottobre del 2009.


E' quanto rileva l'Istat che spiega come, anche lo scorso mese, a determinare la dinamica sia congiunturale sia tendenziale dei prezzi sono soprattutto i prodotti energetici che segnano drastiche diminuzioni dei prezzi su tutti i mercati, più ampie su quello interno e su quello estero area non euro.

A eccezione dei beni intermedi, si confermano positive, sebbene in lieve attenuazione, le dinamiche tendenziali dei prezzi degli altri raggruppamenti principali di industrie.

Sul mercato interno i prezzi alla produzione dell'industria segnano un calo congiunturale del 3,4% e una flessione tendenziale del 6,7%. Al netto del comparto energetico, i prezzi alla produzione dell'industria registrano una diminuzione dello 0,1% su base mensile mentre crescono dello 0,3% su base annua.

Sul mercato estero i prezzi alla produzione dell'industria diminuiscono dello 0,7% rispetto al mese precedente (-0,4% per l'area euro, -0,9% per l'area non euro) e dell'1,0% rispetto ad aprile 2019 (-0,7% per l'area euro, -1,2% per l'area non euro).

Nel mese di aprile, fra le attività manifatturiere, gli incrementi tendenziali più elevati si registrano sul mercato interno per industrie alimentari, bevande e tabacco (+1,8%) e prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+1,2%), sul mercato estero per mezzi di trasporto (+1,0% per l'area euro, +2,2% per l'area non euro) e computer, prodotti di elettronica e ottica (+5,8% per l'area non euro). Marcate flessioni su base annua si rilevano, in tutti e tre i mercati di riferimento, per coke e prodotti petroliferi raffinati (-31,0% mercato interno, -11,2% area euro e -48,5% area non euro). Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero