Dai dati Istat sulla stima completa dei conti economici trimestrali emerge un calo del Pil eccezionale, a tal punto che l'Istituto di ricerca afferma: «Mai così...
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Istat: Pil Italia del primo trimestre -5,3%, su anno -5,4%. Nel primo trimestre del 2020 il Pil dell'Italia è diminuito del 5,3% rispetto al trimestre precedente e del 5,4% nei confronti del primo trimestre del 2019. Lo rileva l'Istat, rivedendo al ribasso le stime preliminari diffuse a fine aprile, che davano il Prodotto interno lordo in discesa del 4,7% su base congiunturale del 4,8% nel confronto annuo. I dati sono corretti per gli effetti di calendario e destagionalizzati.
La variazione acquisita del Pil per il 2020 è pari a -5,5%. Così l'Istat dando conto del risultato che si otterrebbe nel caso in cui in tutti i restanti trimestri dell'anno si registrasse una crescita congiunturale nulla.
Carrello spesa a maggio +2,6%. I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona accelerano lievemente la crescita a maggio da +2,5% a +2,6% tendenziale (+0,7% su aprile) mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto registrano una variazione tendenziale nulla (da +0,8% di aprile).
Consumi -5,1%, investimenti -8,1%. Nel primo trimestre del 2020, rispetto al precedente, «tutti i principali aggregati della domanda interna sono in diminuzione, con un calo del 5,1% dei consumi finali nazionali e dell'8,1% degli investimenti fissi lordi». Lo rileva l'Istat diffondendo i conti economici trimestrali.
Crolla la spesa delle famiglie: -7,5%. La spesa effettuata dalle famiglie in Italia, sul territorio, ha registrato una diminuzione in termini congiunturali del 7,5%. Un crollo che risente in particolare della discesa degli acquisti per i beni durevoli (-17,5%), dalle auto ai mobili. Forte il decremento anche per i beni semidurevoli, in cui rientra l'abbigliamento, (-11,4%). Giù pure il dato relativo ai servizi (-9,2%). Molto più contenuta la flessione per i beni non durevoli, classificazione dove sono compresi gli alimentari, (-0,9%). È quanto emerge dai dati dell'Istat sul primo trimestre.
Colpita l'industria, valore aggiunto -8,1%. Nel primo trimestre del 2020 «si registrano andamenti congiunturali negativi del valore aggiunto in tutti i principali comparti produttivi, con agricoltura, industria e servizi diminuiti rispettivamente dell'1,9%, dell'8,1% e del 4,4%». Lo rileva l'Istat. È quindi stata l'industria ad accusare il colpo più forte.
Inflazione negativa: prima volta dal 2016. A maggio l'inflazione in Italia torna negativa per la prima volta da ottobre 2016 (quando la flessione dell'indice generale fu pari a -0,2%). Lo sottolinea l'Istat nel comunicato che ha diffuso le stime preliminari sull'indice dei prezzi al consumo di maggio. Tuttavia - si legge - a determinare questo andamento è soprattutto la flessione dei prezzi dei carburanti (una delle componenti più volatili del paniere), che spingono la diminuzione dei prezzi dei prodotti energetici a un'ampiezza (-12,7%) che non si registrava da luglio 2009 (quando si attestò a -14,6%). Al netto degli energetici, l'inflazione sale infatti a +1,1% e la componente di fondo a +0,9%. In questo contesto, i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona mantengono una crescita sostenuta (+2,6%), accelerando di un decimo di punto rispetto ad aprile.
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Il Messaggero