(Teleborsa) - Partenza a dir poco sofferta per la procedura online attraverso la quale si può richiedere il "bonus baby sitting" e l'indennità di 600...
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"Abbiamo ricevuto 300mila domande tra l'una di notte e le 8.30. Di fronte a un afflusso di questa portata, una disfunzione la devi mettere in conto. Le code così si creano inevitabilmente". Lo ha detto il Presidente dell'Inps, Pasquale Tridico.
"Questo è successo perchè si sta creando un'agitazione inutile - dice in un'intervista all'Huffington Post - lo voglio dire con chiarezza: non c'è bisogno che tutti facciano domanda oggi. La si può fare domani, dopodomani, la settimana prossima. Non c'è fretta. L'Inps è come il pronto soccorso. Non possono entrare in mille in un secondo perchè si intasa. Abbiamo risposto positivamente all'appello del Governo di utilizzare il pronto soccorso quando è necessario. Non è la stessa cosa, ovviamente, ma il senso è quello. Chiediamo un po' di responsabilità, siamo al lavoro su più fronti".
Tridico sottolinea che "stiamo erogando 10 miliardi per 11 milioni di persone. Abbiamo semplificato il rilascio del Pin: per questi bonus si può utilizzare il cosiddetto mezzo Pin rilasciato sul sito senza attendere la seconda parte a casa. Abbiamo previsto un modulo di domanda super semplice per i bonus: non si allega nulla, si autodichiarano dati essenziali. Abbiamo semplificato le procedure della cassa integrazione. Abbiamo eliminato un processo di validazione presso le banche e le Poste del cosiddetto modello 163 per l'accredito sull'Iban".
A fare chiarezza, anche il Vicepresidente dell'Inps, Luisa Gnecchi, in diretta streaming sul sito del Sole 24 Ore. "Nessuno rimane senza questi bonus perchè, qualora le risorse già stanziate si esaurissero ne verranno aggiunte delle altre" invitando tutti ad avere pazienza. "Stiamo studiando accessi mirati", ha detto spiegando che è allo studio uno scaglionamento degli accessi.
Diversi utenti hanno inoltre denunciato di aver visualizzato i dati privati di altri utenti, dal numero di telefono alle richieste per la maternità, informazioni personali diventate improvvisamente pubbliche. "Che si vedano i dati di altri non è accettabile" ma "è successo per cinque minuti, sicuramente una cosa gravissima" che "sarà oggetto di verifiche", ha sottolineato Gnecchi precisando che "oggi le pensioni sono regolarmente in pagamento sui conti correnti". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero