Nuova impennata dell'inflazione che raggiunge a gennaio il 4,8% annuo al top da aprile 1996, seppur inferiore al 5,1% registrato in media nell'Eurozona. Il...
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Nuova impennata dell'inflazione che raggiunge a gennaio il 4,8% annuo al top da aprile 1996, seppur inferiore al 5,1% registrato in media nell'Eurozona. Il dato è stato pubblicato questa mattina dall'Istat, secondo cui la "forte accelerazione" dell'inflazione "desta preoccupazioni non solo per le conseguenze economiche ma anche per quelle sociali".
Per i tecnici l'Istituto di statistica nei prossimi mesi è ipotizzabile ancora "una fase calda" e "molto dipenderà dall'andamento dei beni energetici". L'accelerazione dell'inflazione a gennaio è stata infatti determinata dall'aumento dei prezzi dei Beni energetici (+38,6%) ed in particolare quelli della componente regolamentata, che sono pressoché raddoppiati (+93,5%).
L'Istat segnala che la conferma di un trend dei prezzi di questa ampiezza sarebbe un "elemento non più sano, ma patologico", tale da avere "conseguenze sull'economia" e quindi sulla crescita del Pil. Ma una inflazione di questa portata potrebbe avere ripercussioni anche sul risparmio ed in particolare su quella parte tenuta sul conto corrente e sotto forma di obbligazioni e titoli di stato che hanno rendimenti "mediamente bassi e spesso fissi nel tempo". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero