(Teleborsa) - La produzione industriale italiana dovrebbe subire una battuta d'arresto a gennaio, salvo poi migliorare nei mesi a venire. ...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il Centro Studi Confindustria ha rilevato infatti un calo dello 0,3% rispetto a dicembre, quando è stato stimato un incremento mensile dello 0,9%.
Su base annuale e al netto del diverso numero di giornate lavorate l'output segna invece un aumento del 3% dopo il +2,9% del mese precedente.
Gli ordini in volume hanno registrato, sempre a gennaio, una crescita dello 0,5% sul mese precedente e del 3,9% rispetto allo scorso anno. In dicembre erano aumentati dello 0,6% su novembre (+0,9% sui dodici mesi).
"Gli indicatori qualitativi relativi al manifatturiero (indagine ISTAT) offrono, nel complesso, indicazioni favorevoli sulla tendenza dell'attività nei prossimi mesi, dopo la battuta d'arresto di gennaio. La fiducia ha registrato una lieve correzione (109,9 da 110,3 di dicembre) ma rimane comunque sui valori tra i più elevati da prima della crisi. Il saldo dei giudizi sugli ordini totali è diminuito di un
punto dal picco pluriennale di dicembre (a 1 da 2, massimo da giugno 2007), per il ridimensionamento di entrambe le componenti della domanda specie quella estera che era molto migliorata un mese fa). Sono invece più positive le attese di produzione a tre mesi" scrive il CSC. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero