OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Quarantene da Covid e crisi dei materiali, mentre i prezzi dell'energia restano su livelli difficilmente sostenibili. La tempesta si è abbattuta su un mondo delle imprese, sia industriali che dei servizi, che già in molti casi faceva fatica a trovare personale. E così oggi, quando per molte aziende ci sarà la vera riapertura dopo la pausa natalizia, si prospetta uno scenario a dir poco incerto. Con possibili rallentamenti e tagli della produzione legati a volte a una combinazione di tutti questi fattori. A cui si cercherà di ovviare con cambi dei turni e, dove possibile, con il ricorso allo smart working.
Imprese, meno produzione per il Covid
Per alberghi ristoranti e bar, come segnalato sia da Confcommercio che da Confesercenti, le difficoltà dovute al personale malato o comunque costretto alla quarantena si sommano al calo del turismo. Restano chiusi molti hotel a Roma e nelle altre città tradizionalmente mete turistiche, ma anche sulla riviera romagnola lo stop delle fiere ha penalizzato la principale risorsa invernale del settore dell'ospitalità. Per molti esercizi però il problema anche la mancanza di personale. Il tutto aggravato dai costi proibitivi delle bollette di elettricità e gas.
Green pass base o rafforzato, dove servono da oggi? Trasporti, ristoranti, bar e palestre: le regole
IL PARADOSSO
Un paradosso tutto particolare è quello delle costruzioni: è il settore che da mesi traina la ripartenza dell'economia, grazie alla spinta contemporanea del piano nazionale di ripresa e resilienza e degli incentivi del superbonus. Ma le imprese che già avevano problema a reclutare manodopera specializzata ora soffrono per il caro-materiali e per la difficoltà di applicare i nuovi controlli su vaccinazioni in un ambiente complicato come quello dei cantieri.
Soffre pure la manifattura.
Ma le cose sono complicate anche quando il mercato tira. Alberto Favero, amministratore delegato di Baxi, ha ripreso l'attività venerdì scorso ma deve fare i conti con il ritardo dei materiali, sia dall'Europa che dall'East Asia. E quindi con una produzione a singhiozzo: «Normalmente ci mettiamo 15 giorni a evadere un ordine, negli ultimi tempi ci vogliono 4-5 mesi». Sul fronte Covid la speranza è che nei prossimi giorni possa essere aggiornato l'algoritmo che permette di verificare il green pass dei dipendenti. I controlli saranno più complicati dovendo convalidare anche la vaccinazione diventata obbligatoria per chi ha più di cinquant'anni. «Finora le assenze sono state tutto sommato nella norma, ma da questa settimana ci attendiamo una risalita» ammette Favero.
LE REGOLE
Dal mondo delle imprese continua ad arrivare la richiesta di regole semplici, che significano anche in questa fase vaccino obbligatorio per tutti. C'è anche la voglia di non mollare, di non vanificare quanto ottenuto con la brillante ripresa dello scorso anno. «Dovremo imparare sempre di più a convivere con il virus - riflette Marco Gay, presidente di Confindustria Piemonte - continueremo ad applicare le regole e i protocolli come abbiamo sempre fatto per costruire una buona crescita anche nel 2022, confidando sul contributo delle vaccinazioni». Nella sua azienda, la Digital Magics, le cose sono un po' facilitate dalla possibilità di ricorrere allo smart working, ma per altri l'effetto dei contagi si farà sentire in modo più diretto arrivando a rallentare la produzione. Mentre sullo sfondo resta il nodo del caro-energia. «Un tema politico centrale che non è solo italiano e quindi dovrà essere affrontato a livello europeo» auspica Gay.
Anche sul fronte dei prezzi i prossimi mesi saranno decisivi per capire se arriverà il raffreddamento che molti analisti continuano a vedere, anche se ormai non più tanto ravvicinato. Sperando che nel frattempo questa nuova ondata pandemica possa essere superata come quelle precedenti.
Il Messaggero