Ilva, riparte il tavolo: Calenda convoca azienda e sindacati per il 31 ottobre

Ilva, riparte il tavolo: Calenda convoca azienda e sindacati per il 31 ottobre
Riparte la trattativa per l'Ilva. Il ministro Calenda ha dato la disponibilità a riconvocare il tavolo al Mise per martedì 31 ottobre. In queste...

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Riparte la trattativa per l'Ilva. Il ministro Calenda ha dato la disponibilità a riconvocare il tavolo al Mise per martedì 31 ottobre. In queste ore i suoi collaboratori stanno inviando le convocazioni ufficiali ai sindacati. L'accordo tra azienda e sindacati sull'organico è un passaggio fondamentale, secondo il bando di gara, per completare la procedura di vendita. La trattativa era stata interrotta a sorpresa lunedì 9 ottobre dallo stesso ministro, in disaccordo con l'azienda che voleva tagliare i livelli retributivi dei diecimila dipendenti (su circa 14.000 dell'attuale organico) che aveva intenzione di assumere. In queste due settimane ci sono stati vari contatti tra i delegati di Mittal e i commissari straordinari per trovare una soluzione. La convocazione del tavolo farebbe pensare che, almeno su questo punto considerato imprenscindibile da Calenda (oltre che dai sindacati, ovviamente) , si sia trovata la quadratura del cerchio.


Già venerdì scorso il ministro aveva resonoto di essere stato informato dai commissari della «disponibilità di AMInvestCo ad affrontare, conformemente agli impegni presi, i temi essenziali della negoziazione con le
rappresentanze sindacali, quali i livelli occupazionali, le garanzie normative e i livelli retributivi». E quindi di vaere intenzione di convocare «a breve» il tavolo presso il Mise. Dopo le dichiarazioni di Calenda, la stessa Arcelor Mittal aveva fatto sapere, con una nota, di accogliere «con favore la dichiarazione del Ministro Calenda» e di essere  «lieta di poter avviare le negoziazioni. È importante incontrare i sindacati per approfondire e discutere il nostro piano industriale e ambientale. Siamo desiderosi - si legge ancora nella nota - di trovare una soluzione che assicuri un futuro solido e sostenibile per Ilva e per i suoi stakeholder, compresi ovviamente i dipendenti».


Sul buon esito della vendita, resta da attendere anche un altro passaggio fondamentale: il via libera dell'Antitrust europeo. Ma anche in questo caso i dubbi saranno dissolti a breve: il responso infatti dovrebbe arrivare il 13 novembre. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero