I rischi per la stabilità finanziaria in Italia «si sono leggermente attenuati negli ultimi mesi», grazie all'affievolirsi delle tensioni sul mercato dei...
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Sotto accusa ancora una volta «l'elevato debito pubblico», ma anche «il quadro macroeconomico» in deterioramento. A riguardo si evidenzia come per gli operatori professionali censiti in ottobre da Consensus Economics, il Pil dovrebbe ristagnare nell'anno in corso e crescere dello 0,4% nel 2020. Questi i due fattori di «vulnerabilità» che secondo Via Nazionale espongono l'intera economia «ai rischi connessi con un riacutizzarsi delle tensioni sui mercati».
E la situazione internazionale non aiuta, anzi. «Le controversie commerciali tra gli Stati Uniti e la Cina e i rischi che le posizioni protezionistiche si inaspriscano anche in altre aree geografiche hanno - scrive palazzo Koch - ripercussioni negative». Se le variabili interne sono molto difficili da gestire qualcosa in più si potrebbe fare in casa propria, per esempio eliminando una volta per tutte il salvagente dei rialzi Iva. Gli obiettivi del Governo per i prossimi anni «poggiano ancora in misura rilevante sul gettito derivante» dalle clausole di salvaguardia, la cui attivazione è stata rinviata di manovra in manovra, ricorda la Banca d'Italia. «Dissipare tempestivamente l'incertezza» connessa al possibile venire meno di quelle entrate rafforzerebbe la «fiducia», è il suggerimento.
Quanto alla politica dei tassi bassi, il rapporto pur rimarcandone i benefici scorge effetti poco desiderabili. Il pericolo, spiega, sta nello spingere gli investitori «a ricercare maggiori rendimenti in attività rischiose e incentivare l'accumulazione di livelli eccessivi di debito». Inoltre se la fase si prolunga si potrebbe andare a comprimere «la redditività delle banche e delle compagnie di assicurazione».
Tornando però alla situazione di oggi in Italia le note positive non mancano. «Continua la riduzione della rischiosità degli attivi delle banche italiane, attraverso la cessione dei crediti deteriorati e politiche di erogazione dei prestiti molto selettive», si evidenzia.
Il Messaggero