Si è concluso il terzo round del progetto Dni, Digital News Initiative, lanciato da Google, attraverso il quale Big G ha destinato 150 milioni di euro per supportare...
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Dei 107 progetti finanziati, 49 sono prototipi, ossia progetti ancora agli inizi che hanno bisogno di finanziamenti fino a 50 mila euro, 31 sono progetti di medie dimensioni, che necessitano di finanziamenti fino a 300 mila euro e 27 sono progetti di grandi dimensioni, con un supporto fino ad un milione di euro. La novità di questo round, ha sottolineato Google, è il crescente interesse in esperimenti di fact checking.
Tra i progetti selezionati proprio in questo ambito, c’è anche Vis (Veritas in Silico), proposto da Ced Digital & Servizi, la digital house di Caltagirone Editore. Si tratta di un progetto collaborativo basato sulle reti digitali e sull’intelligenza artificiale, il cui scopo è di accelerare il fact checking e combattere il fenomeno delle fake news direttamente nelle redazioni di testate cartacee e on line, ma anche all’interno di blog indipendenti.
Vis non è in competizione con altri progetti dedicati alle tecnologie per il fact checking come Factmata e Full Fact nel Regno Unito (già beneficiari di fondi Google-Dni) ma mira a sviluppare ulteriormente quanto già fatto con queste esperienze molto specializzate ed esterne alle redazioni dei grandi media per sviluppare uno strumento intuitivo e immediatamente utilizzabile dalle redazioni perché integrato nei sistemi editoriali già presenti, sia per il cartaceo che per l’online.
Il nuovo sistema di fact checking, ha commentato il gruppo Caltagirone, «è un passo importante per innovare il mondo del giornalismo perché aiuterà a identificare e contrastare le fake news. Il nostro scopo», si legge ancora nella nota, «è dare ai nostri lettori informazioni di alta qualità a un costo competitivo». Tra i progetti premiati anche quelli di Mondadori Scienza, Gedi (Gruppo l’Espresso) e Radio Radicale. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero