Italiani più attenti alla salute. Secondo un'indagine dell'Eurispes "Fumo: nuovi prodotti e riduzione del danno" sei italiani su dieci sarebbero disposti...
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L'indagine ha sondato, anche, le opinioni degli italiani rispetto al ruolo che dovrebbe avere lo Stato nell'informare i cittadini sull'esistenza di opzioni più salutari alle sigarette. L'86,7% degli intervistati ritiene che nel caso in cui fosse provato scientificamente che esistono prodotti meno dannosi rispetto a quelli tradizionali del tabacco, lo Stato dovrebbe permettere che i cittadini vengano informati. Per quanto riguarda i doveri dello Stato, il 71% pensa che sia un suo compitto incentivare tali prodotti dal punto di vista fiscale e il 60% invece da un punto di vista regolamentare.
Quando si parla di prodotti innovativi e meno dannosi, alternativi alle tradizionali sigarette, si fa riferimento a due tipi di categorie. La prima sono le sigarette elettroniche (e-cigs), la seconda categoria invece è rappresentata da prodotti di tabacco di nuova generazine ossia il tabacco riscaldato. Queste due tipologie superano lo scoglio della combustione ossia del processo che genera più sostanze tossiche e cancerogene per la salute umana. Nel caso delle sigarette elettroniche vengono vaporizzati dei liquidi che possono o meno contenere nicotina oltre a diversi aromi naturali. Mentre nel caso del tabacco riscaldato, viene scaldato appunto uno stick di tabacco specificamente prodotto e confezionato all'interno di un dispositivo. Diversi studi pubblici e indipendenti hanno confermato la significativa riduzione del rischio dovuta all'eliminazione del processo di combustione.
Sempre più cittadini europei, infatti, scelgono alternative più salutari: secondo uno studio dell'Unione del 2017 i consumatori regolari di sigarette elettroniche in Europa sono 9 milioni mentre 500mila fumatori sono passati al tabacco riscaldato senza combustione. Il valore di mercato di questi nuovi prodotti ha raggiunto i 4 miliardi di euro complessivi e si prevede che continuerà a crescere. Di questi 4 miliardi, il 90% è rappresentato dalle sigarette elettroniche.
Sarebbe davvero un cambiamento epocale se si considera che secondo un'indagine dell'OMS i fumatori nel mondo rappresentano il 21% della popolazione mondiale. E che il tabacco uccide 6 milioni di persone all'anno, 600mila delle quali sono non fumatori esposti al fumo passivo. In Italia, invece, si contano 11,7 milioni di fumatori, oltre un quinto della popolazione.
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Il Messaggero