Fondi esteri: rischio politico scoraggia investimenti in Italia

Fondi esteri: rischio politico scoraggia investimenti in Italia
(Teleborsa) - Cresce l'avversione degli investitori internazionali nei confronti degli investimenti verso l'Italia. Un rischio che nessuno in questo momento è disposto ad...

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(Teleborsa) - Cresce l'avversione degli investitori internazionali nei confronti degli investimenti verso l'Italia. Un rischio che nessuno in questo momento è disposto ad accollarsi anche alla luce di quanto sta avvenendo a società come Arcelor Mittal e Atlantia colpite dalle dichiarazioni di una delle due anime del Governo, il M5S.


Pessimisti i commenti dei grandi fondi esteri sulle dichiarazioni politiche del M5S che troppo spesso stanno incidendo sulla stabilità dei contratti. Secondo quanto si legge su ADNKRONOS il responsabile di uno dei più grandi fondi internazionali con sede a Londra, che chiede di mantenere l'anonimato, afferma: "Noi abbiamo 30 miliardi di dollari globalmente investiti e l'Italia è parte di quei 30 miliardi. La ragione per cui non vogliamo investire più in Italia è che siamo molto spaventati dal Movimento 5 Stelle".

"Se prendiamo la Spagna, noi abbiamo investito per 15 anni senza problemi. La Spagna è un Paese più sicuro. Quello che sta accadendo in Italia oggi, è già avvenuto nel 2006, quando un precedente Governo ha cercato di ritirare le concessioni", ricorda l'investitore. "L'Italia - continua il rappresentante del fondo estero con sede a Londra - ha una storia di tentativi di rinegoziare i contratti ed è molto negativa per gli investitori. Stiamo dicendo no a qualsiasi potenziale investimento in Italia perché abbiamo paura di cosa sta facendo il Movimento 5 stelle a causa del rischio politico in Italia. Ad esempio, quando un armatore mi ha chiesto risorse per comprare un nuovo ''ferry'' ho detto di no, perché è in Italia".


"Nell'Eurozona - prosegue - ci sono solo due Paesi che prendono in prestito denaro per 10 anni al di sopra del 2%, sono l'Italia e la Grecia. La gente sta considerando l'Italia, la terza economica dell'Eurozona, negativamente come la Grecia. Molti sono gli investitori che concordano con me. Vale la pena aggiungere che il costo del debito in Italia è dell'1% più alto di quanto dovrebbe essere a causa di questi ricorrenti commenti politici. Questo significa 30 miliardi di euro all'anno di pagamenti incrementali di interessi sprecati. Sono soldi che potrebbero essere reinvestiti in Italia". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero