(Teleborsa) - 102 delle persone più ricche del pianeta hanno lanciato un appello per chiedere che venga rivisto l'attuale sistema di tassazione perché ingiusto e nettamente...
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La lettera appello è stata presentata in concomitanza con le riunioni virtuali del World Economic Forum cominciato il 17 gennaio scorso. Il gruppo di "Milionari patriottici" – così si sono autodefiniti – ha affermato che gli ultra-ricchi non sono attualmente costretti a pagare la loro quota della ripresa economica globale dalla pandemia. Secondo uno studio di Oxfam diffuso in questi giorni, nel corso dei due anni della pandemia, le fortune dei 10 individui più ricchi del mondo sono salite da 700 miliardi di dollari a 1.500 miliardi di dollari - a un ritmo di circa 15.000 dollari al secondo. Nello stesso periodo – ha sottolineato la denuncia di Oxfam – "163 milioni di persone sono cadute in povertà a causa della pandemia. Dall'inizio dell'emergenza Covid-19, ogni 26 ore un nuovo miliardario si è unito ad una élite composta da oltre 2.600 super-ricchi le cui fortune sono aumentate di ben 5mila miliardi di dollari, in termini reali, tra marzo 2020 e novembre 2021".
Un portavoce del World Economic Forum ha risposto all'appello sostenendo che il pagamento di una giusta quota di tasse è uno dei principi del forum e un'imposta sul patrimonio – come esiste in Svizzera, dove ha sede l'organizzazione – potrebbe essere un buon modello da esportare in altri paesi. In base ad uno studio condotto dagli stessi "Milionari patriottici" insieme ad Oxfam e ad altre organizzazioni no-profit, un'imposta sul patrimonio progressiva, che parte dal 2% per chi ha più di 5 milioni di dollari e sale al 5% per i miliardari, potrebbe raccogliere oltre 2.500 miliardi, abbastanza a livello globale per sollevare 2,3 miliardi di persone fuori dalla povertà e garantire assistenza sanitaria e protezione sociale alle persone che vivono nei paesi a basso reddito.
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Il Messaggero