Finanza locale, Pisa è il comune più virtuoso

Finanza locale, Pisa è il comune più virtuoso
(Teleborsa) - Pisa è il comune italiano più virtuoso ed efficiente, almeno per la gestione delle finanze locali. A dirlo è l'Osservatorio sui Conti pubblici dell'Università...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
(Teleborsa) - Pisa è il comune italiano più virtuoso ed efficiente, almeno per la gestione delle finanze locali. A dirlo è l'Osservatorio sui Conti pubblici dell'Università Cattolica di Milano, diretto dall'ex commissario alla spending review Carlo Cottarelli, che ha analizzato la gestione finanziaria dei 52 Comuni, nonché capoluogo di provincia, con più 80mila abitanti nelle regioni a statuto ordinario.


La città toscana guida la classifica con un indicatore di efficienza pari a 139,50 punti; seguono Parma, con 85,31 punti, e Padova a quota 71,92. Nella zona alta troviamo poi Piacenza (71,31 punti), Cesena (61,38), Reggio Emilia (61,26).

Milano e Roma viaggiano a metà classifica: il capoluogo lombardo è 29°, con un indicatore di efficienza solo lievemente negativo a -2,81), mentre la Capitale è al 31° con un punteggio di -3,32.

Tra le grandi città bene Bologna (+56,71), Venezia (+22,25) e Firenze (+22,05), male Genova (-15,98) e Torino (-21,75). A chiudere la classifica troviamo tre città del Sud: Napoli, con un indicatore negativo di -57,93 punti, Brindisi (-68,27) e Foggia (-69,14).

"Siamo in un momento molto importante per i bilanci comunali, che ai sensi di una serie di riforme della finanza locale devono rivalutare le rispettive esigenze e soprattutto introdurre i 'fabbisogni standard' al posto di quelli 'storici' per calcolare trasferimenti statali e capacità fiscale, il tutto nel quadro della generale revisione delle autonomie locali che è in corso", ha spiegato Cottarelli.

"Nel definire i trasferimenti si cerca di superare il concetto di spesa storica che cristallizza le inefficienze di gestione. Con quest'analisi riteniamo di aver dato un contributo al processo di chiarezza e trasparenza, finalizzato a evitare sprechi e diseconomie", ha concluso.


Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero