Cambiare il Codice degli appalti, riparare i danni alle infrastrutture provocati dal tempo e dall'usura e ripartire il fondo per gli investimenti previsto dalla Legge di...
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Queste le richieste avanzate a Roma da Anceferr (Associazione Nazionale Costruttori Ferroviari Riuniti), insieme con gli ingegneri del Cifi (Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani) e l'Oice (Organizzazioni di Ingegneria, Architettura e Consulenza Tecnico-Economica) aderente a Confindustria, nel corso del Seminario "Ambiente, risparmio, sicurezza, sviluppo: guarire le infrastrutture italiane".
Insieme al Presidente ANCEFERR, Pino Pisicchio, sono intervenuti al Seminario il Vice Ministro Infrastrutture e Tasporti, Edoardo Rixi, e l'Amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana, Maurizio Gentile.
Per Pisicchio, la riduzione delle risorse previste nella Legge di Bilancio 2019 per le FS, soprattutto in relazione al taglio di 2,240 miliardi relativo alla voce "Contratto di servizio e di programma per investimenti RFI", non è il modo migliore per procedere con la "Cura del Ferro".
"Facciamo ripartire il Paese che non è soltanto la Tav - ha precisato il presidente ANCEFERR - ma anche le tante piccole opere bloccate e migliaia interventi di manutenzione", ha poi concluso il Presidente. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero