Una produzione media quotidiana di 78 mila barili di petrolio al giorno (pari al 70% del totale nazionale) e 25 mila di gas (20%), con 840 milioni di euro di royalties versate...
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Il pil pro capite in Basilicata, sostiene ancora la ricerca di Confindustria e Centro studi Shell, è il più alto tra le regioni limitrofe e quello con «un trend più marcato»: dal 2005 è cresciuto più che in altre regioni e, ad esempio, nel 2014 (a fronte di una media del Mezzogiorno di 17.509 euro) quello lucano è stato di 18.740 euro rispetto ai circa 16.800 di Campania e Puglia. Circa tremila persone lavorano nel settore estrattivo, tra occupazione diretta e indotto, a cui se ne aggiungono «diecimila derivanti dal supporto delle royalties all'economia regionale». Il tasso di disoccupazione è complessivamente del 13,7% rispetto alla media del 20% delle regioni vicine, e nel potentino il dato scende al 13,3, «il più basso di tutto il Mezzogiorno».
I proventi incidono anche sulla fiscalità regionale, con un'addizionale Irpef al 1,23% (dato 2015 per redditi inferiori a 75 mila euro) minore di quella campana e calabra. La Basilicata, infine, emerge ancora dalla ricerca, «primo produttore di idrocarburi in Italia, registra la migliore percentuale di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili sul totale della produzione, con un trend crescente». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero