Il pil pro capite in Basilicata, sostiene ancora la ricerca di Confindustria e Centro studi Shell, è il più alto tra le regioni limitrofe e quello con «un trend più marcato»: dal 2005 è cresciuto più che in altre regioni e, ad esempio, nel 2014 (a fronte di una media del Mezzogiorno di 17.509 euro) quello lucano è stato di 18.740 euro rispetto ai circa 16.800 di Campania e Puglia. Circa tremila persone lavorano nel settore estrattivo, tra occupazione diretta e indotto, a cui se ne aggiungono «diecimila derivanti dal supporto delle royalties all'economia regionale». Il tasso di disoccupazione è complessivamente del 13,7% rispetto alla media del 20% delle regioni vicine, e nel potentino il dato scende al 13,3, «il più basso di tutto il Mezzogiorno».
I proventi incidono anche sulla fiscalità regionale, con un'addizionale Irpef al 1,23% (dato 2015 per redditi inferiori a 75 mila euro) minore di quella campana e calabra. La Basilicata, infine, emerge ancora dalla ricerca, «primo produttore di idrocarburi in Italia, registra la migliore percentuale di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili sul totale della produzione, con un trend crescente».
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