Enel, controllata russa vende centrale a carbone per 292 milioni

Enel, controllata russa vende centrale a carbone per 292 milioni
Enel annuncia il completamento della vendita della centrale a carbone Reftinskaya dalla sua controllata Enel Russia a Kuzbassenergo, controllata da Siberian Generating Company. Il...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Enel annuncia il completamento della vendita della centrale a carbone Reftinskaya dalla sua controllata Enel Russia a Kuzbassenergo, controllata da Siberian Generating Company. Il passaggio di proprietà si è perfezionato dopo la registrazione a livello federale del trasferimento della proprietà dei beni immobili di Reftinskaya Gres, come stabilito

nell'accordo di compravendita tra Enel Russia e Kuzbassenergo, diventato efficace dopom l'approvazione dell'operazione da parte dell'autorità antitrust russa del 31 luglio.

A fronte di un corrispettivo totale di 20,7 miliardi di rubli (circa 292 milioni euro al cambio corrente), a oggi Enel Russia
ha ricevuto le prime due tranche, pari a 16,7 miliardi di rubli (circa 236 milioni). L'importo residuo verrà corrisposto una
volta che Kuzbassenergo avrà ottenuto tutte le licenze e i permessi per la gestione della centrale e, in ogni caso, entro
un anno. Fino ad allora, Enel Russia continuerà a gestirla. E' inoltre prevista un'eventuale componente, per un massimo di 3 miliardi di rubli (circa 42 milioni di euro al cambio corrente), da versare entro cinque anni dalla data odierna, al verificarsi di determinate condizioni.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero