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Dopo la decisione del tribunale civile di Roma che ha sospeso la delibera del 9 ottobre 2024, arrivano i chiarimenti in merito alla governance di Enasarco e alla posizione del ricorrente Alfonsino Mesi. In un documento, la Fondazione Enasarco chiarisce che, al momento, nessun Tribunale ha adottato un provvedimento di reintegra. «Inoltre - si legge nel testo - anche se la Fondazione lo desiderasse, tale possibilità è esclusa da un punto di vista fattuale, poiché il signor Mei non è più consigliere a seguito della delibera assembleare del 30 ottobre scorso. In quella occasione è stata dichiarata la sua decadenza per «gravi violazioni del codice etico», avendo Mei tenuto «comportamenti inaccettabili nei confronti del personale dell’ente». Per tali motivi, conclude la Fondazione, «saranno intraprese tutte le azioni ritenute necessarie nei confronti del signor Mei e di chiunque favorisca la diffusione di notizie fuorvianti».
LA POSIZIONE
«Non possiamo tollerare comportamenti che violano il nostro codice etico e mettono a rischio l’integrità dell’ente» ha aggiunto un portavoce della Fondazione Enasarco.
La Fondazione Enasarco ribadisce il proprio impegno a mantenere elevati standard etici e a proteggere l’integrità dell’ente: «Continueremo a vigilare affinché ogni comportamento inappropriato venga prontamente affrontato e sanzionato, garantendo così un ambiente di lavoro rispettoso e professionale per tutti i nostri dipendenti».
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Il Messaggero