Draghi in campo, consultazioni al via: cosa può succedere adesso

Draghi in campo, consultazioni al via: cosa può succedere adesso
(Teleborsa) - Mario Draghi ha accettato l'incarico che gli è stato affidato dal Presidente Sergio Mattarella e, adesso, prova a cercare una maggioranza per sostenere quel governo...

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(Teleborsa) - Mario Draghi ha accettato l'incarico che gli è stato affidato dal Presidente Sergio Mattarella e, adesso, prova a cercare una maggioranza per sostenere quel governo "di alto profilo" che il Capo dello Stato ha evocato nel suo discorso, chiamato a risolvere le gravi emergenze del Paese. Un esecutivo che, proprio per questo, dovrà contare su una robusta maggioranza. L'ex Presidente Bce ha accettato "con riserva", consapevole che lo attende una sfida difficile.


Intanto, il Presidente del Consiglio incaricato ha fatto rientro in Umbria, a Città della Pieve, dove sta profilando il quadro degli incontri: consultazioni al via nel pomeriggio di oggi (il calendario dovrebbe essere reso noto questa mattina).

E se il sostegno di PD e Italia Viva è già stato messo nero su bianco, come anche il semaforo verde di Forza Italia, riflettori puntati su centrodestra e Movimento Cinque Stelle, che faranno da ago della bilancia. Granitica la posizione di Giorgia Meloni - leader di FdI - che insiste sulle elezioni, cercando tuttavia un punto di incontro: "So che all'interno del centrodestra ci sono altre posizioni Ho proposto un mezzo passo verso l'altro con l'astensione, facciamo tutti un mezzo passo". Ma, sottolinea, "bisogna avere la garanzia che si andrà al voto in tempi stretti".

Più cauto, Matteo Salvini: "Non abbiamo pregiudizi nei confronti di Draghi - dice il leader leghista - vogliamo parlare di taglio di tasse e apertura dei cantieri con la prospettiva del voto".

Si alza sempre di più l'asticella della tensione nel M5S. Beppe Grippo ribadisce la linea "leali a Conte", ma - già messi a dura prova con il braccio di ferro con Renzi - adesso i pentastellati rischiano di spaccarsi sul nome di Draghi. Alessandro Di Battista invita a "non cedere" alle pressioni, Di Maio richiama alla coesione invocando un governo politico e il capo politico Vito Crimi, che ufficialmente chiude a un eventuale governo presieduto dall'ex numero uno della Bce, non esclude un voto su Rousseau per uscire dall'empasse.


Anche per Mario Draghi, comunque, varrà la stringente logica dei numeri che ha sbarrato la strada al Conte ter. Il Capo dello Stato è stato chiaro: o governo di "alto profilo" o voto. Tertium non datur. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero