Draghi: «Fiducia nell'intesa Italia-Ue»

«Nella situazione attuale c'è un dialogo» in corso tra le autorità italiane e la Commissione Europea. «Sono sempre stato fiducioso che un...

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«Nella situazione attuale c'è un dialogo» in corso tra le autorità italiane e la Commissione Europea. «Sono sempre stato fiducioso che un accordo possa essere raggiunto», quindi «non credo sia opportuno commentare» la situazione attuale. Così il presidente della Bce Mario Draghi risponde, in audizione al Parlamento Europeo a Bruxelles, rispondendo a una domanda riguardante la manovra economica dell'Italia. «Ho detto molte volte - ricorda - che i Paesi con un debito elevato dovrebbero ridurlo, perché riducendo il debito si rafforzano». 


«Un debito troppo elevato - continua Draghi - aumenta la vulnerabilità dei Paesi. La lezione che molti Paesi hanno imparato è che, quando la crisi ha colpito, non avevano spazio nel bilancio per intervenire». Per Draghi la situazione attuale, caratterizzata da «tassi di interesse ad un livello così basso che non ha precedenti», fornisce un margine, «che dovrebbe essere utilizzato per ricostruire dei cuscinetti», cioè dei margini di manovra, «nel bilancio». Tutto questo, conclude il presidente della Bce, per «essere pronti quando colpirà la prossima crisi»: in quel caso, sarà utile per i governi «avere spazio nel bilancio» per poter intervenire e contrastare gli effetti della crisi.

La Bce manterrà uno stimolo significativo anche dopo la fine del Quantitative easing (Qe), il piano di acquisto titoli dell'istituto di Francoforte lanciato per sostenere l'economia dell'Eurozona che dovrebbe terminare alla fine dell'anno. «I recenti sviluppi confermano le valutazioni del board sulle prospettive a medio termine dell'inflazione», quindi la Bce conferma che «gli acquisti di asset si fermeranno a dicembre 2018», se i dati in arrivo confermeranno le valutazioni. Ma «allo stesso tempo le incertezze chiedono pazienza, prudenza e persistenza nel calibrare la nostra politica monetaria», quindi uno «stimolo significativo è ancora richiesto», ha detto Draghi.

«Per far sì che l'inflazione continui a muoversi verso il nostro obiettivo in modo sostenuto, un grado significativo di sostegno» fornito all'economia «dalla politica monetaria sarà mantenuto, anche dopo la fine del programma di acquisto di titoli», ha insistito il presidente della Bce, in audizione all'Europarlamento a Bruxelles.

«I dati disponibili dalla mia ultima visita a settembre sono stati più deboli delle attese. Un graduale rallentamento è normale mentre l'espansione matura e la crescita converge verso il potenziale di lungo termine. Parte del rallentamento può essere anche temporaneo. Allo stesso tempo, i rischi legati al protezionismo, vulnerabilità nei

mercati emergenti e volatilità nei mercati finanziari resta prominente», ha proseguito Draghi.

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Il Messaggero