Sembra passato un secolo. Eppure sono trascorsi soltanto 10 anni da quando la Francia si chiuse come un riccio di fronte al tentativo di Enel di acquistare Suez, la società...
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LE TAPPE
Solo qualche giorno fa un'altra società della galassia, la Cementir, ha annunciato l'acquisizione per 312 milioni di euro della Compagnie des ciments belges, proprietaria degli impianti di Gaurain-Ramecroix, che con i loro 600 ettari contengono la cava più grande d'Europa, sulla quale, idealmente, è tornata a sventolare la bandiera italiana, dopo che Italcementi, precedente proprietaria, è finita sotto il controllo dei tedeschi di Heidelbergciments. Un'operazione che ha permesso al gruppo di occupare, nella produzione di cemento, una posizione strategica nel cuore dell'Europa occidentale. Già oggi, del resto, la Cementir realizza quasi il 90% del suo fatturato all'estero, esportando in sessanta Paesi, grazie ai suoi impianti diffusi in sedici nazioni in tutti e cinque i continenti. Tra Cementir e Suez, insomma, in pochi giorni, il gruppo Caltagirone ha investito tra la Francia ed il Belgio oltre 600 milioni di euro, dando un forte impulso alla sua strategia di internazionalizzazione. Una vocazione che si ritrova anche in altre ramificazioni del gruppo. Come nella Vianini lavori, altra società della galassia, storicamente attiva nella realizzazione di grandi opere in tutto il mondo: dalla diga e centrale idroelettrica di Srinagarind in Tailandia, al progetto idroelettrico del Guavio in Colombia, fino alla tangenziale di Stoccolma in Svezia.
LA DECISIONE
Anche le partecipazioni finanziarie acquisite in questi anni dal gruppo sono coerenti con la filosofia dell'internazionalizzazione e della diversificazione. In questa chiave va letto l'ingresso nel 2010 nel capitale delle Generali, con una quota azionaria nella compagnia assicurativa che nel tempo è cresciuta fino al 3,4%. Il Leone di Trieste è una multinazionale fortemente radicata nel centro dell'Europa e con una forte presenza in America del Nord ed in Estremo Oriente. Lo stesso vale per Unicredit, l'istituto di credito italiano più internazionale del quale il gruppo Caltagirone possiede una quota di circa l'1%. Una banca presente in Germania tramite HypoVereinsbank e in Europa dell'Est.
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Il Messaggero