Stop alla pubblicità dei giochi d'azzardo come il poker on line, tutela per i lavoratori precari ed in particolare quelli della cosiddetta gig economy e poi...
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LE TUTELE
Il pacchetto lavoro a cui sta lavorando il vicepremier pentastellato comprende una stretta sull'utilizzo dei contratti a termine, che attualmente sono largamente preferiti dai datori di lavoro anche rispetto a quelli a tempo indeterminato a tutele crescenti. L'idea di fondo è ripristinare l'obbligo di causale: a questa forma di occupazione si potrà fare ricorso solo per determinate esigenze, come la sostituzione di personale temporaneamente assente o la gestione di particolari picchi produttivi. Attualmente invece non si sono particolari vincoli. «Voglio che i giovani sappiano che c'è un ministero che sta lavorando per loro - ha annunciato solennemente il super-ministro - i governi precedenti li hanno resi invisibili e senza voce, a volte persino insultati, noi da oggi per la prima volta diamo loro voce e dignità». Per quanto riguarda il tema più specifico dei riders, i lavoratori impegnati in consegne di cibo o attività simili, lo stesso Di Maio ha spiegato che «questi ragazzi avranno finalmente tutte le tutele Inps e Inail e un salario minimo orario». Inoltre dovrebbe essere espressamente proibita la retribuzione a cottimo. Sempre ieri il capo politico del M5S ha annunciato alla Camera un'intensificazione dei controlli per contrastare gli incidenti sul lavoro. Sul fronte delle delocalizzazioni, il progetto (che riprende vecchi disegni di legge sia della Lega che del Movimento Cinque Stelle) punta a contrastare non solo quelle verso i Paesi extra Ue, ma anche gli spostamenti interni all'Unione europea: casistica quest'ultima più delicata perché rischia di interferire con quanto previsto dai Trattati. Le imprese che si comporteranno in questo modo si vedranno sospendere le erogazioni di incentivi e contributi a qualsiasi e dovranno inoltre restituire quelli arretrati.
LA STRATEGIA
Infine il divieto di pubblicità per il gioco d'azzardo, che secondo Di Maio dovrebbe essere solo il primo passo di una più ampia strategia contro queste attività. All'annuncio ha replicato Stefano Zapponini, presidente di Sistema Gioco Italia, la federazione di filiera dell'industria del gioco di Confindustria. «Siamo convinti che una riforma complessiva del settore del gioco legale in Italia sia necessaria e siamo aperti a confrontarci nel merito - ha fatto sapere - ribadiamo però che ogni riforma deve abbandonare qualsiasi carattere espulsivo della filiera legale visto che questo apre le porte al gioco illegale».
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Il Messaggero