(Teleborsa) - Già alle prese con le incognite legate alla fiammata dell'inflazione e al caro energia, sui conti pubblici italiani irrompe a gamba tesa l'invasione voluta da Putin...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Difficile allo stato attuale lanciarsi in previsioni certe, troppe però le variabili che rischiano di compromettere seriamente la buona marcia della crescita, dopo il colpo inferto dalla pandemia: gran parte della partita passerà dall'esito dei negoziati in corso tra Mosca e Kiev, ma anche dal perimetro delle sanzioni Ue al quale si sta ancora lavorando e ovviamente dalla risposta Russia che di certo non starà a guardare.
Al netto di quanto successo, intenzione dell'esecutivo confermare il deficit al 5,6% anche con un obiettivo di crescita più vicino al 4% che al 4,7% stimato nel mese di ottobre. Certo è che un inasprimento della crisi energetica nell'ambito delle sanzioni contro la Russia, rischia di far vacillare la struttura dei costi dei progetti PNRR chiamati a dare la spinta per una ripresa strutturale del Paese.
Sul deficit effettivo di quest'anno avanza a grandi passi anche lo spettro del caro energia. In questi mesi, sostanzioso l' intervento del Governo che ha stanziato quasi 15 miliardi per dare un po' di respiro a imprese e famiglie schiacciate dai costi quasi insostenibili delle bollette. Almeno nei piani dell'esecutivo - destinati probabilmente a cambiare - il decreto della scorsa settimana sarebbe dovuto essere l'ultimo. Impossibile però oggi togliere dal campo l'ipotesi di ulteriori rinforzi che però necessiterebbero di un cambio degli obiettivi di deficit.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero