Credito, cresce mercato mutui ma frenano finanziamenti imprese

Credito, cresce mercato mutui ma frenano finanziamenti imprese
(Teleborsa) - Crescono i prestiti a famiglie e imprese alla fine di settembre, riportando una crescita dello 0,7% su base annua. E' quanto indicato dall'ultimo rapporto dell'ABI...

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(Teleborsa) - Crescono i prestiti a famiglie e imprese alla fine di settembre, riportando una crescita dello 0,7% su base annua. E' quanto indicato dall'ultimo rapporto dell'ABI sui dati pubblicati dalla Banca d'Italia.


Sulla base degli ultimi dati relativi ad agosto 2019, si conferma la crescita del mercato dei mutui: l'ammontare totale dei mutui in essere delle famiglie registra una variazione positiva del 2,5% su base annua. Per i prestiti alle imprese si registra una riduzione dello 0,7% su base annua, nonostante tassi di interesse che permangono su livelli storicamente infimi.

I tassi di interesse sulle nuove operazioni di finanziamento si attestano sui minimi storici: quelli sui mutui all'1,45% (1,70% ad agosto 2019, 5,72% a fine 2007), quelli sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese all'1,30% (1,26% il mese precedente; 5,48% a fine 2007) e quelli sul totale dei prestiti al 2,51% (2,52% il mese precedente e 6,18% prima della crisi, a fine 2007).

Sul fronte della raccolta, i depositi (in conto corrente, certificati di deposito, pronti contro termine) sono aumentati di circa 70 miliardi di euro rispetto a un anno prima (variazione pari a +4,7% su base annuale), mentre prosegue la diminuzione della raccolta obbligazionaria a medio e lungo termine.

Le sofferenze nette (cioè al netto delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse) ad agosto 2019 si sono attestate a 32,5 miliardi di euro, in calo rispetto ai 40,5 miliardi di agosto 2018 (-8 miliardi pari a -19,8%) e ai 65,6 miliardi di agosto 2017 (-33,1 miliardi pari a -50,5%). Rispetto al livello massimo delle sofferenze nette, raggiunto a novembre 2015 (88,8 miliardi), la riduzione è di oltre 56 miliardi (pari a -63,5%).

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Il Messaggero