Coronavirus, turismo italiano ko: nel dl misure ad hoc per il settore

Coronavirus, turismo italiano ko: nel dl misure ad hoc per il settore
(Teleborsa) - Il turismo italiano è sempre più in difficoltà a causa dell'epidemia di coronavirus che si è registrata nel Paese, con numeri sempre più allarmanti tanto da...

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(Teleborsa) - Il turismo italiano è sempre più in difficoltà a causa dell'epidemia di coronavirus che si è registrata nel Paese, con numeri sempre più allarmanti tanto da richiedere misure ad hoc nel decreto messo in campo dal governo.


È quanto emerge da una prima bozza, visionata da Ansa, del dl annunciato dal ministro dell'Economia Roberto Gualtieri che contiene misure apposite per far fronte alle prime conseguenze economiche del Covid-19.

Il decreto dunque dedica una parte cospicua al turismo, ma non solo: tutele per i lavoratori (dalla cig in deroga al 'salva-stipendi' per i dipendenti pubblici), sospensione dei pagamenti dei contributi e altre proroghe fiscali in quelle che vengono definite "misure urgenti di sostegno per famiglie, lavoratori e imprese a causa dell'emergenza epidemiologica da Covid-19".

Anche l'Europa sta iniziando a valutare gli effetti dell'epidemia di Coronavirus sull'industria e sulle imprese europee. La Commissione UE ha annunciato l'avvio di uno studio europeo, con i risultati attesti tra un mese. "L'impatto sul turismo e sul trasporto aereo è già sentito, e questo è solo l'inizio", ha affermato il commissario al mercato interno Thierry Breton.

Nel frattempo, è l'Italia a registrare un fermo e proprio ko del settore turistico. A conferma arrivano anche i dati di CNA Turismo che stima una perdita di fatturato fino al 60% nella prima metà dell'anno in assenza di un'inversione di tendenza. Il dato, sottolinea l'associazione, è ancora più importante perché riferito a un'industria che genera circa il 12% del prodotto interno lordo con un giro d'affari che sfiora i 170 miliardi.

Le numerose disdette hanno più che dimezzato la stima del primo trimestre che, pre-coronavirus, indicava un giro d'affari di 26,1 miliardi e che ora è stimato a poco più di 10 miliardi di euro. "Se la situazione non registrerà un'evoluzione positiva per il secondo trimestre la caduta del fatturato sarà ancora più pesante: da 30,5 miliardi inizialmente stimati a 12,2 miliardi", specifica CNA.

A preoccupare è però in generale la tenuta economica del Paese. Ad oggi, sono "almeno 130.000" i lavoratori a rischio nell'immediato, "mentre la coda lunga della crisi picchierà duro anche nei prossimi mesi con contraccolpi sui settori del welfare, dei trasporti, del turismo e dell'export". Sono le stime di Alleanza Cooperative (Agci, Confcooperative, Legacoop), secondo cui "le misure di supporto alle imprese ipotizzate dal governo sono del tutto insufficienti e vanno potenziate al più presto".


"Le misure di contenimento del Coronavirus stanno paralizzando Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna che sono la locomotiva economica del Paese. Gli effetti sono drammatici per imprese e lavoratori. - concludono le associazioni in una nota - Se allarghiamo lo sguardo all'intero mondo imprenditoriale occorreranno 10 miliardi di ammortizzatori sociali, per tutte le imprese del territorio nazionale colpite e non solo per quelle della zona rossa".


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Il Messaggero