Crescono per effetto dell'emergenza sanitaria le vendite della Grande distribuzione organizzata. Durante il lockdown, nel periodo compreso tra lunedì 17 febbraio e...
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Per quanto riguarda l'andamento delle vendite per area geografica, il Nord Est ha registrato gli incrementi più alti su base tendenziale (+7,4%), seguito da Sud (+5,2%), Nord Ovest (+3,5%) e Centro (+1,8%). A livello di format distributivi, i liberi servizi (+26,9%) hanno trainato la crescita delle vendite nella Gdo seguiti dai supermercati (+12,9%) e dai discount (+7,9%). Vendite in calo invece per gli Specialisti Drug (-10,6%) e per gli Ipermercati (-9,8%). Nel format Cash & Carry si è verificato un calo costante delle vendite, determinando un trend negativo del -39,8%, dovuto principalmente alla chiusura dei locali pubblici e degli esercizi di ristorazione e catering.
È invece boom per il canale e-commerce. Dall'inizio dell'emergenza il trend delle vendite di prodotti di largo consumo online è stato del +144,6%, con un picco di crescita nella quarta settimana di aprile pari – rileva Nielsen – a +304,6%. Un effetto dovuto alla digitalizzazione di alcuni processi d'acquisto, attuata per far fronte alle restrizioni della mobilità, che ha raddoppiato la crescita di peso dell'e-commerce sul valore totale del largo consumo italiano. Durante il lockdown, il giovedì ed il venerdì sono stati i giorni in cui si sono concentrati maggiormenti gli acquisti nella Gdo, con un conseguente calo del peso del fine settimana sul totale venduto nella settimana media. Un cambiamento – spiega Nielsen – che va ricondotto in parte all'orario ridotto o alla chiusura dei negozi la domenica. In condizioni di normalità 7 negozi su 10 sono aperti domenica, nel periodo post Covid-19 sono stati, invece 5 su 10.
"Il mercato del largo consumo ha fronteggiato un periodo straordinario con ordinaria resilienza e, soprattutto, efficienza. I negozi della Gdo – sottolinea Romolo de Camillis, retailer service director di Nielsen Connect in Italia – hanno rappresentato l'unica occasione di svago per l'intero Paese, ma al contempo anche la cartina tornasole di bisogni, apprensioni e nuovi desideri. Da una settimana all'altra, infatti, le priorità nel carrello sono diventati i prodotti da dispensa, i prodotti igienico-sanitari e gli ingredienti basici. Al contempo – ha aggiunto – abbiamo osservato la velocissima crescita di due canali, che in passato avremmo potuto considerare contrapposti per clientela e business model: l'e-Grocery e i piccoli negozi di vicinato. Entrambi i canali, in modi diversi, rispondono a due macro esigenze emerse durante la quarantena ovvero quella di non potersi allontanare troppo da casa, e quella di non poter proprio uscire". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero