Coronavirus, Intesa San Paolo: «Già destinati 80 dei 100 milioni donati alla Sanità»

Coronavirus, Intesa San Paolo: «Già destinati 80 dei 100 milioni donati alla Sanità»
Emergenza coronavirus, Intesa San Paolo ha già definito in accordo con il commissario straordinario Domenico Arcuri e con Angelo Borrelli a nome della Protezione...

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Emergenza coronavirus, Intesa San Paolo ha già definito in accordo con il commissario straordinario Domenico Arcuri e con Angelo Borrelli a nome della Protezione Civile, «una serie di interventi a contrasto dell'epidemia per la destinazione di 80 milioni di euro, cioè di gran parte dei 100 donati dal gruppo alla sanità nazionale». È quanto si legge in una nota.


L'istituto vuole sottolineare il valore dell'efficacia e della tempestività con cui sono stati individuate le strutture sanitarie che potranno beneficiare dell'arrivo di risorse e dei materiali medicali così necessari nell'emergenzà. In particolare, precisa il comunicato, 53,5 milioni sono stati destinati all'acquisto di apparecchiature mediche e di altro materiale medicale richiesto dal Commissario straordinario in accordo con la Protezione Civile: ventilatori, caschi, respiratori, mascherine, guanti, tute. Altri 26,5 milioni sono invece stati destinati a strutture sanitarie individuate dalla Protezione civile sulla base dei fabbisogni dell'emergenza distribuiti sul territorio, sia a copertura di lavori e acquisti già finalizzati dagli ospedali, sia per l'assegnazione di apparecchiature di cura e diagnostiche.


«Nelle prime fasi di questa emergenza straordinaria siamo stati i primi a mettere a disposizione una cifra significativa per contrastare gli effetti dell'epidemia - ha commentato l'a.d. Carlo Messina - In tempi altrettanto rapidi definiremo nuove e importanti misure. Il nostro intervento, realizzato grazie alla forza di Intesa Sanpaolo e delle persone che ne fanno parte, vuole contribuire alla cura dei malati e vuole essere un segno di apprezzamento per il grande lavoro di chi è in prima linea, medici, infermieri e tutte le categorie che svolgono servizi indispensabili, a cui va il nostro ringraziamento»

I 26,5 milioni citati, si precisa ancora nella nota, sono stati destinati per il 52% al Nord Italia, per il 23% al Centro e per il 25% al Sud.

Nel dettaglio, le strutture coinvolte sono Ospedale San Raffaele (Milano), Humanitas sedi di Rozzano (Mi), Bergamo e Castellanza, Grande Ospedale Metropolitano Niguarda (Milano), ULSS 9 Scaligera (Verona), Istituto di Candiolo IRCCS (Torino), Campus Bio-Medico Università Roma e Azienda Ospedaliera Dei Colli (Napoli).


«Siamo una Banca che vuole dare un contributo significativo al contrasto dell'epidemia - ha notato ancora Messina - e per questo ho deciso di sostenere specifiche iniziative sanitarie con la donazione personale di un milione di euro e sono orgoglioso del fatto che 21 manager a mio diretto riporto effettueranno complessivamente analoghe donazioni per circa 5 milionì». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero