Fondi integrativi e emergenza Covid? Meglio non riscattare e aspettare il rialzo

Per chi non ha necessità impellenti il suggerimento è di mantenere la posizione. Magari approfittando per versare ulteriori contributi volontari, con un doppio...

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Per chi non ha necessità impellenti il suggerimento è di mantenere la posizione. Magari approfittando per versare ulteriori contributi volontari, con un doppio vantaggio: prezzi bassi dei titoli e detrazione fiscale. Sui Fondi integrativi è meglio aspettare per il riscatto. Il suggerimento viene da Assoprevidenza che invita alla calma. Lo “state a casa” vale anche per la salute della pensione complementare. Rivolgendosi a tutti coloro che sono molto vicini all’uscita dall’attività lavorativa, e che potrebbero essere tentati di riscattare subito il capitale accumulato con un fondo integrativo, il presidente di Assoprevidenza Sergio Corbello consiglia di non avere fretta.


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I MOTIVI<QA0>
E’ un consiglio “tecnico” visto che il valore della posizione previdenziale individuale dell’iscritto deriva dalla valutazione, a prezzi correnti, dell’investimento nel fondo di appartenenza. «Da febbraio in avanti, con il deflagrare del Coronavirus, le Borse e i mercati finanziari in generale hanno subito violenti ridimensionamenti, con il risultato che l’ammontare delle posizioni dei singoli risulta inferiore, anche di molto, rispetto a pochi mesi fa», spiega l’Associazione per la previdenza complementare.

 Al lavoratore che va in pensione adesso - sostiene Corbello - e che quindi ha diritto a percepire o in capitale o in rendita quanto accumulato con il fondo integrativo il suggerimento non può che essere: stai a casa». In questa fase di turbolenza finanziaria e di estrema volatilità delle quotazioni, ovviamente salvo casi di emergenza individuale, il consiglio tecnico è di attendere, mantenendo la posizione presso il fondo pensione, il tempo necessario perché il valore degli investimenti riprenda quota, ragionevolmente nel giro di un biennio. «Occorre quindi – ribadisce Corbello - mantenere i nervi saldi e saper attendere tempi migliori. Magari, se il singolo ne ha la possibilità, approfittando della situazione per integrare la posizione esistente nel fondo pensione con ulteriori contributi volontari: si investirebbe in un momento favorevole, con le quotazioni dei titoli basse, beneficiando oltretutto delle agevolazioni fiscali previste (sono deducibili 5.164,57 euro l’anno)». 

LE SCELTE

Mantenere la posizione presso il fondo integrativo sarebbe la scelta migliore, sempre secondo Assoprevidenza, anche per chi ha diritto al riscatto per semplice cessazione del rapporto di lavoro, senza pensionamento. «E’ una condizione sicuramente più delicata e problematica – osserva Sergio Corbello – che solo il singolo è in grado di giudicare. In questo caso l’unico consiglio tecnico, accorato, è di non far prevalere decisioni soltanto emotive, prese in assenza di bisogni reali». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero