Vaticano e clima, troppe fake news e negazionisti sul riscaldamento climatico, l'allarme della Chiesa

Città del Vaticano - Mentre dalla bozza del documento finale della COP26 di Glasgow sono sparite citazioni sui combustibili fossili quali evidenti causa del riscaldamento...

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Città del Vaticano - Mentre dalla bozza del documento finale della COP26 di Glasgow sono sparite citazioni sui combustibili fossili quali evidenti causa del riscaldamento climatico, la Caritas ha diffuso un corposo dossier sull'emergenza planetaria in si cui denuncia la “cortina fumogena" alzata da voci interessate “in molti casi da riconoscersi nei maggiori produttori di petrolio, carbone, gas naturale”. 

Caritas denuncia anche la diffusione di tante fake news e manipolazione dell’informazione mettendo in evidenza che la prima battaglia da vincere è quella contro chi cerca di minimizzare, disinformare, costruire campagne per diffondere dubbi e incertezze sulla gravità del momento che stiamo vivendo. «Il potenziale delle fake news è ben conosciuto da chi le sfrutta ad arte per i propri fini. Come diversi decenni fa le industrie del tabacco seminavano dubbi sull’associazione tra fumo e malattie polmonari, le stesse tecniche vengono adesso utilizzate dalle industrie estrattive, i cui interessi hanno ancora più ampie implicazioni in termini politici ed economici». 

Il problema dell’orientamento dell’opinione pubblica, della percezione di un determinato problema, resta per la Chiesa un punto centrale nella presa di coscienza collettiva della situazione. 

«Luglio 2021 – ricorda il dossier – è stato il mese più caldo nei 142 anni in cui questo dato viene registrato, con una temperatura media di quasi un grado centigrado in più rispetto alla media del XX secolo. Il 2021 si avvia a entrare tra i dieci anni più caldi di sempre, e tutti questi dieci anni più caldi di sempre si collocano tra il 2005 e il 2021. Gli impatti sono ormai sempre più visibili, causati da eventi meteorologici estremi sempre più frequenti». 


 

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Il Messaggero